SOCIETA' CAPITANI E MACCHINISTI NAVALI - CAMOGLI

La mia storia delle navi passeggeri classe “R”
My story of the "R" Class ships
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8) La consegna della "R One"

La cerimonia di consegna della prima nave della serie “R” e cioè la “R One” avvenne nei cantieri navali dove la nave fu costruita, i Chantiers de l'Atlantique di Saint Nazaire. Quel 12 Luglio 1998 era un giorno di grande rilievo per molta gente e per molte aziende.
Per l'armatore di Renaissance Cruises era un giorno fondamentale perché vedeva l'inizio di un nuovo ambizioso progetto industriale e soprattutto commerciale nel quale si credeva ciecamente. Gli alti dirigenti della Compagnia e noi del gruppo che rappresentavamo l'armatore sul luogo di costruzione delle nuove navi, vivevamo l'ottimismo di chi ha la convinzione di possedere la formula giusta per il successo dell'iniziativa. In quel momento, al contratto per le prime due unità era già stato aggiunto un secondo contratto per altre due identiche, la cui costruzione stava per cominciare. La terza e la quarta nave, una volta completate, erano destinate ad operare per almeno cinque anni nella Polinesia Francese.
Per il cantiere costruttore quel giorno significava la conferma di nuove commesse ed anche la soddisfazione di aver rispettato la data prefissata di consegna. Inoltre come motivo di orgoglio, la cerimonia di consegna e di battesimo della nave si sarebbe svolta a Saint Nazaire. Erano 20 anni che non accadeva e per una curiosa coincidenza il nome dell'ultima nave battezzata in loco venti anni prima era “Renaissance”.

Durante la consegna della R One, col Direttore di Macchina Wolfgang Duesing/At the R One's delivery, with Chief Engineer W. Duesing

Quella domenica di luglio per la popolazione locale era un giorno di festa per le vacanze estive ma anche perché la popolazione di Saint Nazaire in un modo o nell'altro è coinvolta nelle attività del cantiere navale. Inoltre c'era un eccitamento speciale perché quella sera la nazionale di calcio francese si sarebbe giocata la finale della coppa del mondo a Parigi di fronte al Brasile. La cerimonia si svolse in due parti. La mattina in modo più sobrio ci fu il cambio di bandiera con il presidente di Renaissance Cruises ed il presidente dei Chantiers.
In quella occasione inaugurammo le uniformi di nuovo concetto create dall'arredatore di interni della nave. Tutti gli Ufficiali avevano la sensazione di essere vestiti come venditori di gelati. Le uniformi sarebbero state cambiate di lì a poco. In ogni caso il momento fu emozionante specialmente durante l'esecuzione degli inni nazionali con l'ammainata eseguita da un operaio del cantiere scelto per meriti ed anzianità e l'alzabandiera eseguito dal nostro 2° Ufficiale Timur.

Nel pomeriggio ci fu una imponente celebrazione di battesimo della nave con la madrina, la madre dell'armatore. Elencare le persone importanti presenti alla cerimonia sarebbe cosa lunga, comunque oltre che alcuni ministri del governo francese arrivò addirittura il presidente della Polinesia il sig. Gaston Flosse, il cui governo aveva appena firmato il contratto speciale legato alle successive costruzioni come già descritto in questa storia.
Il taglio del nastro per lo scoppio della bottiglia di champagne contro lo scafo da parte della madrina fu preceduto da canti e balli del folclore bretone, dal concerto di una jazz band americana e dai discorsi di rito. L'infrangersi della bottiglia contro la nave fu salutato dall'applauso di quasi diecimila spettatori costituiti dai dipendenti del cantiere, le loro famiglie e gran parte di cittadini attirati dall'avvenimento. Per dare un'idea del coinvolgimento della città di Saint Nazaire con la costruzione di navi basti pensare che il centro cittadino dove si trova la maggior parte dei negozi viene chiamato “Le Paquebot” (il transatlantico).

La cerimonia di consegna: discorso dell'Armatore, i presidenti, il taglio della Madrina, l'infrangersi della bottiglia/The delivery ceremony: the shipowner's speech, the CEOs, the Godmother's cut, the breaking of the bottle

Terminati gli abbracci , i baci e le fotografie di rito, mi concentrai solo sul preparativo della partenza che era prevista un'ora dopo. La nave si trovava ormeggiata alla banchina della “forme Joubert” , un bacino del porto commerciale. C'era un vento di 20 nodi al traverso ed una volta fuori dal bacino ci aspettava la corrente del fiume Loira. I due rimorchiatori erano pronti ma avrebbero potuto aiutare solo dopo l'uscita per la mancanza di spazio. Tenuto conto che la nave era nuova per me Comandante, per gli Ufficiali e per gli Ufficiali di Macchina la concentrazione era d'obbligo.
Tutto funzionò alla perfezione, un po' per l'ottima squadra e un po' per la mia solita fortuna.

Tutte le navi in porto fischiarono il loro saluto, la sirena del cantiere continuava ad ululare e noi cominciammo a scendere la Loira verso il mare aperto. Lungo la sponda destra del fiume migliaia di persone a salutare per tutti i 10 chilometri dell'estuario. La sirena della nave non smetteva di rispondere ai saluti. Tutto intorno elicotteri, motoscafi, equipes televisive e fotografi del cantiere e dell'armatore.
Dovetti sforzarmi per mantenere la dovuta concentrazione per fare semplicemente quello per cui ero pagato e cioè condurre la nave in sicurezza ed economia verso le aspettative del suo proprietario. Senza contare che sulla nave c'era una euforia straordinaria. In previsione dell'entusiasmo, avevo da giorni dichiarato il ponte di comando “off limits” per chiunque, compreso l'armatore.

La crociera inaugurale fu di cinque giorni e finì ad Amsterdam dopo aver toccato Guersney, Southampton, Dover e Zeebrugge. Dopo aver sbarcato il pilota fuori dell'estuario della Loira e dopo aver diretto la prua verso il primo porto della crociera inaugurale, ci dette il benvenuto una discreta burrasca atlantica. Sarebbe una storia lunga ma, detta in breve dovetti rimanere sul ponte fino a notte fonda. Il motivo, la burrasca ? Neanche per idea.
Come detto prima era il giorno della finale della coppa del mondo a Parigi. I vari ministri francesi, banchieri e tutti i V.I.P. a bordo (eccetto gli americani) volevano vedere la partita alla televisione.

In partenza dal cantiere/Departure from the yard

Non ci fu modo di vederla in una stazione TV satellitare per cui mi toccò fare una rotta sotto costa, fra il continente e le isole della Bretagna meridionale, per poter ricevere il segnale analogico della stazione nazionale locale.
Alla vittoria della squadra francese lo champagne cominciò a scorrere fino a tardi. Il Dom Perignon fu gradito anche dagli americani anche se non appassionati di calcio. Io andai a letto appena fuori dalle acque costiere.
In realtà un paio di bottiglie erano già nel mio frigorifero ma le avrei bevute l'indomani.

CSLC Giuseppe C. Lemmi (3/2008)


8) The delivery of "R One"
The “R one” was delivered in the same place where she was built, the ship yard Chantiers De L'Atlantique. She was the fist ship of the “R series” to be delivered. That July 12, 1998 was a day of great importance for many people and many companies. For Renaissance Cruises it was a fundamental day because it symbolized the beginning of the new ambitious industrial and commercial project on which the establishment was determined.
The top management of the Company and all of us belonging to the New Building Department were convinced to have the correct formula for the success.
In that moment, a second contract for two new identical ships was signed in addition to the contract for the first two ships. The new constructions were about to start. The third and the fourth ships once completed were scheduled to operate at least 5 years in the French Polynesia.

For the Yard that day was important because of the fresh firm order of two extra constructions and also the satisfaction for having supplied the first ship within the contract terms. In addition to this, the naming ceremony was going to be in Saint Nazaire. It was going to be the first official ship's naming event after 20 years and by coincidence, the name of the last ship that was named there was “Renaissance”.
That day of July, for the local population was a summer holyday Sunday. Also for the citizens of Saint Nazaire it was a special day because the whole town is directly or indirectly involved in the Ship Yard activities. In addition, there was a special excitement in the air due to the final mach of the soccer World Cup that was going to be played in the evening in Paris between the national team of France and Brazil.

The ceremony consisted of two parts. In the morning we had the change of flag, from the French one to the Liberian one, more informal but with the presence of Renaissance Cruises president Richard Kirby and the president of the Chantiers, Patrick Boissier. That was the first occasion on which the Officers wore the new concept for the uniforms conceived by the Interior Designer. Our feeling was to be dressed like ice cream sellers. Anyway it was an emotional moment especially during the national anthems. In the afternoon, the official Naming Ceremony was sumptuous. The Yard organized folkloric dances from the Brittany region with special instrument orchestra. The Owner provided a Glen Miller like Jazz Band.
The Godmother was the mother of the Renaissance Chairman. To mention the list of V.I.P. is too long. Anyways, some French Government Ministers were present together with the Polynesia President Mr. Flosse, who was in great mood for the fresh contract about the other two ships for Tahiti (see other story).

The cut of the ribbon and the consequent crash of the Champagne bottle against the ship was saluted by the applause of almost ten thousand spectators made up by workers of the Yard with their families and other people attracted by the special event. Just to give an idea about the involvement of the town of Saint Nazaire with the ships construction, I would like to tell that the main street of the city where there the shops are located is called “Le Paquebot” (the “Cruise Ship”).
After the exchange of congratulations, the hugs, the kisses (in France they kiss a lot), I concentrated in the preparation of the departure that was due only one hour later.

The “R one” was alongside the pier of a basin called Forme Joubert, in the commercial port. There was a wind of 20 knots abeam and once outside the basin the Loire River current was waiting for us.The two tugboats were ready but they were restricted by the space and they could only help on the outside of the basin. Considering that the ship was new for the Master, for the Deck and Engine Officers and for all others the best concentration was necessary.
Everything went well, thanks for the performance of the good team and also thanks to my famous good luck.
All the ships in the port were whistling to salute us; the siren of the Yard was running continuously, we started to go down the river towards the open sea. Along the right side of the river, thousands of people were observing and saluting the ship. The whistle of the “R one” was busy like never more. All around helicopters, sailing boats and yachts with professional and amateur moviemakers. I had to make an effort to concentrate in what I was paid to do, which means to lead the ship safely and economically beside the risks and beside the dangers towards the expectation of her Owner.
In addition to that, on the ship there was an extraordinary excitement. In prevision of that, days before I gave the order that the Bridge would have been “off limits” to everybody, including authorities and top managers. The inaugural cruise was a five days one and included Guernsey , Southampton , Dover and Zeebrugge. After the debarkation of the pilot, at the mouths of the Loire river, the Atlantic Ocean welcomed us with a gale force wind and swells.

It would be a long story to tell but to make it short I remained on the Bridge for a good part of the night. The reason, the gale? Absolutely not. As I said it was the day of the World Cup final in Paris . The French Ministers, the bankers and all the V.I.P. on board (except the Americans) wanted to watch the mach TV. In spite of the tentative, there was no way to find a satellite channel with the mach. I was obliged to make a course close to the Brittany coast in order to capture the traditional signal of the national French TV. At the victory of the French team, the Champagne started to flow. The Dom Perignon was well appreciated even by the American who were not soccer fans. I went to bed as soon as out of the problematic waters.

P.S. : One bottle of Dom Perignon was anyway in my fridge. May be two ?

Capt. G.C. Lemmi (3/2008)