Da sempre i naviganti hanno usato le tavole nautiche per velocizzare i loro calcoli. Le formule che questi prospetti risolvevano, riguardavano semplici operazioni, come sapere a che distanza si vede un faro o – invece – calcoli più complessi, come la determinazione del “punto nave” stellare. Diciamolo subito: la calcolatrice tascabile prima e il GPS dopo, hanno relegato questi manuali nel comparto di “dotazioni di riserva”, in caso cioè che i sistemi informatici primari vadano in avaria. Insieme con i sestanti, le tavole nautiche rimangono perciò a disposizione di chi ne avesse bisogno anche se, il loro utilizzo (come con i sestanti) prevede un certo e raro allenamento.
Sulle navi Italiane, militari e mercantili, si trovano/trovavano le Tavole Nautiche dell’Istituto Idrografico della Marina. Va detto che quell’Ente faceva da garante alla precisione dei dati esposti, poichè dalla loro affidabilità ne derivava la sicurezza della nave.
Ma si sa, a Camogli c’era molto orgoglio per la preparazione dei propri Capitani, così negli anni ’60, ogni studente doveva aver con sè le “Tavole di Navigazione e Logaritmiche” del Prof. Oscar Sergi, indimenticato docente della nostra Scuola. Quel volume rifletteva un pò le Tavole Nautiche dell’Idrografico, ma aveva qualche parametro di calcolo in più, così da offrire al navigante varie possibilità di calcolo astronomico.
E così i Capitani di Camogli degli anni ’60-’70 imbarcavano con quei prospetti, suscitando la curiosità di altri colleghi che generalmente sapevano smanettare solo con quelle dell’Idrografico. Per noi erano una risorsa in più, sia perchè avevamo in pratica passato tre anni di scuola a consultarle e sia perchè sapevamo che comunque la nave disponeva delle altre Tavole previste di legge.
Sulle navi da crociera dove navigava un nostro Socio, erano chiamate dal Comandante le “Tavole di Camogli”: quando la nave si trovava in Oceano con tempo nuvolo e quindi senza punti nave affidabili, il Capitano voleva anche sapere “cosa dicevano le Tavole di Camogli”…
Sul finire degli anni ’70, con l’utilizzo delle calcolatrici scientifiche e la comparsa dei primi rudimentali personal computers, le Tavole di Camogli andarono a riposo insieme con quella parte della nostra mente dedicata al sano uso dei calcoli.=