Ricolorare foto e filmati in bianco e nero è sempre stato molto apprezzato da chi desidera rivisitare sotto una prospettiva più naturale tutti quegli spenti scenari immortalati dagli scatti di tempo fa.
Tingere un’immagine desaturata non è perciò una tendenza d’oggigiorno, si tratta invece di ritornare a rappresentare il mondo reale con il suo aspetto più consueto. Del resto, prima della fotografia, nessun artista dipingeva in bianco e nero.
Al contrario, la tendenza che intendevamo prima può essere anche quella di utilizzare il video o l’immagine senza colori per drammatizzare ciò che si ritrae o si riprende.
E benchè sino ad anni fa era più semplice transitare dal colore al bianco e nero che viceversa, oggi i due passaggi sono di uguale durata, cioè una manciata di secondi. Come è noto, ciò lo si deve all’intelligenza artificiale, che sta segnando molti progressi anche nel campo della creatività, anzi è sorprendente osservare come l’IA stimoli le nostre attitudini artistiche.
Scusandoci per la lunga introduzione, giungiamo al motivo di questo scritto. Con l’IA abbiamo difatti ricolorato un’immagine dell’Archivio Ferrari del porto di Camogli, diciamo del 1920. Ai nostri occhi moderni, aver ridato la linfa cromatica a quella “istantanea” pare aver riportato avanti nel tempo e alla sua normalità uno scenario familiare. Ma non solo.
I dettagli che ci svela la colorazione sono inaspettati, ecco perché parliamo di ritorno alla normalità. Basta osservare l’ombra di una vela sull’altra a destra della foto: si ha cioè l’immediata prospettiva della direzione del Sole che, quando l’immagine era desaturata, risaltava poco o nulla al nostro occhio. Ma non solo, l’IA ha anche colorato i palazzi con tinta tenue e i tetti con colorazioni più accentuate, segno che nel processo è stato usato un certo criterio.
Invece, da parte nostra, non abbiamo fatto altro che “sciaccare un pomello”…