Un pò di anni fa, a Camogli era molto partecipata la commemorazione di Simone Schiaffino, il camogliese Alfiere dei Mille, morto a Calatafimi. Ricordiamo che in quelle manifestazioni pure l’Istituto Nautico era rappresentato da tutti i suoi Allievi anche perchè Schiaffino s’era diplomato alla nostra Scuola. Tale celebrazione è oggi desueta.
Nei tempi odierni, pensiamo perciò di far cosa gradita ricordando il testo di Gio Bono Ferrari riguardante il nostro Eroe.
Poco prima di partire coi Mille, Simone frequentò spesso delle belle donne genovesi. Cogli amici, andava a far merende e scampagnate alla Loggia, Fontanella e Migliaro, certamente posti più appartati d’adesso, per intrattenersi con le belle giovani. Pochi sanno che, sotto le loro crinoline, Simone, già affiliato ai moti risorgimentali, nascondeva delle armi, le quali venivano riportate segretamente a Genova per la causa patriottica.
Un giorno però, in compagnia della madre, Simone diventò molto serio, pareva essere consapevole del poco tempo rimastogli con la famiglia e che non l’avrebbe più rivista. Quella stessa sera infatti, venne visto saltare in un gozzo, tutto bardato e scomparire al buio del molo. Era il 3 maggio 1860. A chi gli chiese dove andasse a quell’ora, rispose: “vado a trovar la mia bella!”.
Tre giorni dopo si seppe del colpo di mano dei Garibaldini a Genova e della partenza dei Mille.=
Tratto da “Camogli, la Città dei Mille Bianchi Velieri” di Giò Bono Ferrari;
– Immagine: “Monumento a Simone Schiaffino di Camogli, Alfiere dei Mille” (Archivio Capitani Camogli).