SOCIETA' CAPITANI E MACCHINISTI NAVALI - CAMOGLI

La mia storia delle navi passeggeri classe “R”
My story of the "R" Class ships
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Il Referente Navigante della Società, C.S.L.C. Giuseppe Casini Lemmi inizia col presente intervento la sua interessante testimonianza degli eventi che videro la nascita e la fine della flotta di navi passeggeri della Renaissance Cruises nel periodo compreso tra il 1998 ed il 2002. Quella compagnia, oggi non più esistente, arrivò a gestire ben otto navi gemelle nuove, della classe “R”, costruite dagli allora Chantiers de l'Atlantique di St. Nazaire, consegnate all'armatore con una cadenza di circa cinque mesi una dall'altra. Gli eventi descritti da Lemmi riguardano le riflessioni di un uomo di mare ma anche quelle di un manager in linea con le strategie dello shipping moderno e costituiscono pertanto uno strumento che ci permette di comprendere meglio quali sono le componenti – a volte imprevedibili – che caratterizzano il rischio d'impresa marittima dei nostri giorni. Gli scritti avranno una cadenza bi-settimanale.

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1) L'incarico

Nel 1995, la Renaissance Cruises, sotto il controllo di validi managers, tra cui Ed Rudner, Richard Kirby, Frank Del Rio e Alfredo Mangachi, era riuscita a rimettersi dalle difficoltà economiche precedenti ed a dimostrare - contro tutte le previsioni - che una flotta di otto piccole navi da crociera di lusso, che trasportavano solo 120 passeggeri ognuna, poteva produrre dei guadagni interessanti. Dato il momento di favorevole sviluppo dell'industria delle crociere, arrivò spontanea la voglia e l'ambizione di estendere una formula vincente con l'acquisizione di nuovo tonnellaggio. L'idea fu di costruire una nave più grande, con obiettivo lo stesso prodotto, ma con dimensioni tali che permettessero una gestione più agevole e soprattutto un profitto più rilevante.
In quegli anni non era però semplice commissionare nuove costruzioni. Le difficoltà erano dovute in parte alla non disponibilità dei cantieri a costruire navi ed in parte alle richieste di finanziamenti troppo onerosi. Iniziò quindi la ricerca di unità già esistenti che potessero preparare la Compagnia alla gestione di un maggior numero di cabine da vendere in attesa di più favorevoli occasioni per intraprendere una costruzione vera e propria.

Fui designato perciò come Comandante della nave usata da acquistare. Mi fu chiesto se ero disponibile a prendere questa responsabilità e alla mia contro domanda su quale fosse la nave in questione mi risposero: “stiamo cercandola”. Iniziò così un periodo durante il quale si succedettero vari tentativi di acquisizione che spaziarono da vecchie navi a turbina a navi da crociera derivate da ex traghetti. Si arrivò inizialmente a firmare un contratto per lo sfruttamento della metà delle cabine passeggeri della nave Marco Polo (circa 200); lo stesso contratto prevedeva che il proprietario di quell'unità avrebbe continuato comunque a gestire sia le operazioni commerciali che gli itinerari.
Poco dopo venne firmato un ulteriore accordo per noleggiare interamente la nave greca Aegean Dolphin (circa 250 cabine), mantenendo l'equipaggio originale a bordo e gestendo invece tutto il settore commerciale.
In quel periodo, la Renaissance Cruises amministrava quindi complessivamente le otto piccole navi di lusso di sua proprietà, più circa 450 cabine da vendere alla stessa clientela anche se le due ultime navi non offrivano certo gli stessi standard di lusso delle unità minori. Venne comunque raggiunto l'obiettivo di familiarizzare la compagnia con la gestione di molte più prenotazioni in vista dell'aumento di tonnellaggio auspicato.

Il modello della prima nave della serie "R" al momento della stipula del contratto di costruzione/The mock up of the first "R" Series ship at the contract signature

Giunse finalmente il momento della firma del sospirato contratto per le nuove navi. Era l'estate del 1996 e l'accordo con gli allora cantieri francesi Alstom di St. Nazaire celebri col nome di Chantiers de l'Atlantique prevedeva la costruzione di due unità da 30.000 tonnellate aventi 350 cabine di alta gamma.
I motivi che portarono all'accordo con i Chantiers furono vari e dovuti principalmente a fattori economici. In quel periodo, il cantiere non aveva in ordine molte navi in quanto stava completando solamente una serie di unità gasiere e la costruzione di una piccola nave da crociera, la Paul Gauguin . Rimanevano ancora in ordine due navi della Royal Caribbean, la Rapsody Of The Seas e l'ultima della stessa serie, la Vision Of The Seas .
Infine, gli stessi cantieri avevano pronto un progetto interessante – in attesa di conferma – del piano completo di un prototipo, con il coordinamento già programmato sia dei lavori che delle forniture per la sua completa costruzione.

Accettare quel progetto già esistente significava risparmiare molto tempo e denaro rispetto ad uno nuovo che doveva essere discusso, approvato e quantaltro. La conseguente differenza nel prezzo di costruzione avvicinò molto le due parti con concreti vantaggi per la Compagnia: per esempio, si riuscì ad ottenere lo spostamento della ciminiera più a poppavia per lo stesso prezzo e per realizzare questa modifica del piano originale, i progettatori dovettero spostare i due motori elettrici di propulsione un compartimento più a prora ed installare i quattro generatori diesel nella loro collocazione originale. Il motivo di quella insistente richiesta di Renaissance era di ottenere un ponte piscina con spazi continui e di avere meno problemi coi residui delle combustioni della ciminiera che, con la nuova soluzione, avrebbero sporcato molto meno. Si dovettero inoltre allungare i due assi delle eliche che finirono per passare in mezzo ai generatori diesel.
Fui informato via telefono dell'avvenuta firma della lettera di intenti dall'armatore in persona, durante un approdo della nave che comandavo in quel momento, la Regina Renaissance , nel porto di Tobermory nelle Isole Ebridi in Scozia. Mi fu confermato inoltre che sarei stato il Comandante della prima nave e responsabile del controllo della costruzione di entrambe le unità per quanto riguardava l'ambito della mia competenza professionale. Essendo strettamente riservata la notizia della mia designazione, mi fu chiesto di non divulgarla, mentre invece potevo informare chi volevo del concluso contratto col cantiere.

Dietro questa riservatezza della Renaissance c'erano motivi di “politica” interna che riguardavano gli schieramenti dovuti alle diverse nazionalità rappresentate e la distribuzione degli incarichi di potere. Purtroppo, l'espansione della Compagnia aveva prodotto un aumento esponenziale delle diversità di tendenze operative e, di conseguenza, delle inimicizie interne rappresentate dai vari nuclei di appartenenza.
Sui motivi che portarono i vertici dell'azienda ad assegnare a me la nomina di Master Newbuilding sarebbe ovviamente meglio chiedere ad altre entità; non era mistero però che due anni prima ero stato nominato Senior Captain perché oltre che dedicarmi al tradizionale mestiere di “Capo Spedizione” mi veniva attribuita la reputazione di lavorare bene anche nei settori commerciali dell'industria delle crociere e nei vari dipartimenti di bordo non strettamente tecnici.
Il mio periodo sulla Regina Renaissance terminava a fine novembre 1996. Sbarcavo ad Istanbul dalla nave sulla quale avevo lavorato cinque anni, fin dal suo allestimento, per un totale di 12 imbarchi. Due giorni prima dello sbarco fui finalmente autorizzato ad informare l'equipaggio del mio nuovo compito. Sulla Regina infatti, circolava già da mesi la notizia – data per scontata - della mia nuova qualifica, per cui quando durante il cocktail di addio annunciavo a tutti gli Ufficiali che andavo a lavorare a St. Nazaire la sorpresa era contenuta ma l'emozione fu invece grande.
Durante quel commiato i miei Ufficiali vedevano la certezza che li avrei sicuramente ricordati e coinvolti nel nuovo progetto. Vedevano in me il simbolo di quella continuità professionale finalmente conquistata ma che era era stata messa in discussione precedentemente da stupide rivalità dovute a discrepanze verificatesi ad alto livello dirigenziale. Nessuno dei miei subalterni, ripeto nessuno anche se ne avevano il desiderio, chiese di essere inserito nel nuovo gruppo. Oltre che per l'indiscutibile rispetto, evitarono di assillarmi con svariate richieste ancora prima di cominciare nella mia nuova posizione. Agirono correttamente e alla fine furono tutti in un modo o nell'altro, presto o tardi, imbarcati sulle nuove navi, anche se non fu facile arrivare a quell'auspicato risultato.La caravella d'argento che mi fu offerta dagli Ufficiali di Coperta al momento di quella partenza si trova in evidenza nella biblioteca del mio studio di casa e sempre ci resterà.

La sesta della prora della prima nave "R"/ The bow pattern of the first ship

Da Istanbul, fui convocato immediatamente a Ft. Lauderdale dove si trovavano gli uffici della Compagnia, laddove si tennero i festeggiamenti per celebrare sia la firma del contratto definitivo col cantiere sia la mia fresca nomina.Le banche che finanziavano la costruzione delle due unità avevano almeno due buoni motivi per “sostenere” la Renaissance: il primo era costituito dalla fiducia in quell'azienda che aveva dimostrato di saper gestire le sue navi con profitto usando formule nuove per il mercato; un altro era lo sviluppo costante in cui si trovava l'industria delle vacanze sul mare a quel tempo.
Durante i giorni che trascorsi in Florida mi fu illustrato come si era inteso organizzare il controllo delle costruzioni. Tra l'altro, ebbi occasione di scambiare idee con l'architetto navale che era stato scelto per la leadership del progetto in Francia. Fu subito chiarito che, una volta in cantiere, avrei dovuto mantenere rapporti esclusivamente nell'area del gruppo New Building che era stato appena creato, cercando di evitare invece contatti con la sezione tecnica della Compagnia che dirigeva la parte operativa delle navi esistenti. La parte “politica” del lavoro era quindi iniziata e, dopo una breve vacanza, mi rimaneva da avviare finalmente quella tecnica...(continua)

CSLC Giuseppe Casini Lemmi (1/2008)


The Shipboard Consultant of the Society, Capt. Giuseppe Casini Lemmi here starts his first work about the events which regard the rise and fall of the Renaissance Cruises' fleet, concerning the time interval between 1998 and 2002.
Such a company, now out of business, came to manage eight sister ships of the “R” Class, built in those years by the ex Chantiers de l'Atlantique of St.Nazaire and delivered to owner each five months abouts. The events described by Capt. Lemmi concern the observations both of a seaman and a manager in line with the modern strategies of the shipping market and they represent a perfect tool used to understand the often unpredicted components of the shipowners' business. The works will be published on a bi-weekly basis.

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1) The Assignement

In 1995 Renaissance Cruises, administrated by managers such as Ed Rudner, Richard Kirby, Frank Del Rio and Alfredo Mangachi finally made it to recover from the economical difficulties and to demonstrate that, against all forecasts, the fleet of 8 small luxury cruise ships with a capacity of only 120 passengers was able to be profitable. Considering the growing of the cruise industry the Company felt the ambition to extend its winning strategy by adding new tonnage. The idea was to build a ship for the same product but bigger in order to obtain an easier administration and a substantial profit.
The problem was that shipyards were very busy in building ships already in order and the financial aspect. Renaissance then was oriented to purchase an existing ship. The intention was to increase the activity of the booking, to enlarge the experience with bigger numbers and to prepare the field for investments that could make the new construction a reality.

I was designated by the Company as the Master of the ship to be acquired. I was asked if I was happy but when I replied by asking which ship was about, the answer was : we are looking for one.
A period of time started on which there were several tentative of acquisition of old cruise ships including turbine propulsion ones and even former ferry boats converted into cruise ships. The first contract was with the Owner of the cruise ship Marco Polo for the charter of 200 cabins of the ship (about half of the capacity).
Afterward an agreement was signed for the full charter of the Greek ship Aegean Dolphin of about 250 cabins.
At this stage Renaissance Cruises was in the total control of its 8 small luxury ships and in addition 450 cabins to be sold to the same kind of clientele even though the two chartered ships were not offering the same luxury standard. The Company was working with much more passengers and the training for the subsequent step was in progress even without revenues.
In the summer of 1996 finally the agreement for the new construction was found and the letter of intention was signed for two new ships of 30.000 tons with 350 cabins with high level standard.
The shipyard was the French Alstom Marine, famous with the name Chantiers De L'Atlantique based in St Nazaire.

The reasons why the deal was signed with the Chantiers De L'Atlantique were various and mostly due to financial aspects. The Chantiers were about to complete the construction of a series of Gas Carrier and the small cruiser Paul Gauguin. Royal Caribbean had another two ship in order, the Rhapsody Os The Seas due to be delivered during the next spring and the Vision Of The Seas (last of the series).
In addition to this the shipyard design centre had ready a project about a prototype cruise ship. This project was complete with the works coordination including the material list of order. In other words only the client was missing.
By accepting the existing project the cost of the construction was cheaper and the delivery date of the first ship was going to be earlier then for a totally new project.

These better conditions got the two parties much closer to the deal. Renaissance succeeded to obtain that the funnel (the exhaust pipes) was moved to the aft of the ships for the same price. To do this the project managers had to move the two propulsion electrical motors one compartment more forward and their original location was taken by the four diesel generators. The reason of the request was to obtain a more spacious swimming pool deck and to avoid in large part the combustion residuals of the funnel exhaust to end on the aft part of the ship. As consequence the propellers shafts had to be extended of one compartment length.
The Owner himself by phone informed me about the signature of the “Letter of Intent” during a call of the Regina Renaissance at Tobermory in the Hebrides Islands . He confirmed that I was going to be the Master of the first ship and responsible of both ships for my professional sector. While I was authorized to inform everybody about the Letter Of Intent he requested to keep confidential my assignment for another period of time.

This confidentiality was due to “political” situations within the Company management on which different opinions existed about nationalities and about the distribution of assignments.I was aware about this “political” situation because since years before I knew every one of my superiors in the main office but I never imagined that the conflict among them was growing as much as the dimension of the business.About the reason that lead Renaissance Cruises to assign me to the position of Master Newbuilding it is better to leave the comment to others. Nevertheless it was well known that two years before I was named Senior Master of the Company because in addition to the traditional responsibility as Chief Of The Expedition I had the reputation to pay attention to the commercial aspect of the cruise business as well and to other departments matters even if not purely technical.

My contract on the Regina Renaissance was going to finish end of November 1996. In Istanbul I left the ship on board the which I was working for five years for a total of 12 contracts. Two days before disembarking I was finally authorized to inform the crew about my new assignment. We had a farewell party and in the moment I gave the announcement there was no surprise because the thing was predictable since months already but the there was a big emotion anyway.My Officers had the sensation that I was going to involve them soon or late in the new project.They were hoping that I was the symbol of the continuity in a contest where some in the head quarters wanted to change instead.
Nobody of them, I repeat nobody, even if they were whishing to do, asked to be insert into the new group. They refrained to do it not to charge me of request just before starting in the new position.They acted well and at the end, soon or late all of them embarked on the new ships, but what a stress to achieve that.

The silver caravel that I received as farewell present from the Deck Officers that day still is in evidence in my home office and will remain there forever.From Istanbul I went directly to Fort Lauderdale where I was requested by the head quarters.It was party time to celebrate the signature of the final contract for the new ships and my assignment. The banks that put the money to finance the project decided so for a number of reasons the first was the confidence on the formula used by Renaissance that was making profit from the fleet of small ships against all the previsions. The hope was to grow the profit thanks to the fact that the marketing strategy was going to be confirmed and the intention of the sales was not to use Travel Agents. Another strong reason was the impressive growing of the cruise industry in general.
During the days spent in Fort Lauderdale I was shown how it was intended to organize the supervision of the constructions and I had the opportunity to meet and discuss with Kevin, an English Naval Architect who was selected to be the Project Manager for the Owner side.

It became clear to me that once in France I had to discontinue the contact with the technical department that was administrating the operational activity of the existing fleet. The “political” activity was then started. The technical one was going to start after my vacations…(continues)

Capt. Giuseppe Casini Lemmi (1/2008)