4) Il problema dei generatori diesel
Il tipo di propulsione delle navi della serie “R” era ed è ancora chiamato nell'ambiente marittimo: Diesel Electric. Queste due parole inglesi indicano che le eliche della nave, che sono di tipo fisso (quindi non a passo variabile) sono fatte ruotare da motori elettrici; questi ultimi usano l'energia elettrica prodotta dai generatori diesel che forniscono energia non solo alla propulsione ma anche a tutti gli altri servizi di bordo.
I generatori di una nave della serie “R” erano quattro. Per il progetto furono scelti generatori che venirono installati sul loro basamento con una tecnologia abbastanza moderna che mira a diminuire le vibrazioni. Il macchinario risulta quindi fissato elasticamente al suo basamento tramite elementi chiamati in inglese “shock absorbers” che aiutano a disperdere in parte l'energia cinetica prodotta.
|
Il basamento dei generatori diesel/ The diesel generators basement |
La fusione con cui veniva costruito il blocco metallico principale del generatore Diesel - per quel tipo di installazione - doveva essere di un acciaio con una densità molecolare diversa dal metallo dei motori non installati su basi elastiche. Il costruttore dei generatori, come era solito fare, commissionò la realizzazione di questi blocchi principali ad un'altra impresa che era molto esperta di fusioni in acciaio ma che produceva per la prima volta un blocco con una fusione di acciaio di densità molecolare di quel tipo.
Il collega Geoff che come detto era incaricato delle ispezioni tecniche, si recò allo stabilimento di fusione del metallo per assistere insieme a rappresentanti dei Chantiers ed alla Società di Classificazione al test di accettazione del primo blocco dei generatore diesel.
Il materiale presentato non superò l'esame perché il metallo presentava una porosità non accettabile.
Fu eseguita mesi dopo una seconda fusione, altra ispezione e l'acciaio fu di nuovo bocciato. Passarono ancora mesi e ci fu la bocciatura del terzo blocco. A questo punto i Cantieri insieme ai fornitori dei generatori diesel decisero di far costruire i blocchi da un'altra ditta che aveva esperienza nel tipo di fusione necessaria.
In sintesi, il risultato delle fusioni fu finalmente positivo però ci fu un ritardo nella consegna dei generatori che mandò in seria difficoltà sia i Cantieri, che vedevano compromessa la loro reputazione per la puntualità della consegna e sia l'Armatore che doveva rivedere le date dell'inizio delle crociere. Si stavano prospettando ritardi enormi per entrambe le navi commissionate.
|
Il blocco di un generatore diesel/ A diesel generators block |
Allora fu coraggiosamente deciso di proseguire con la costruzione delle navi senza l'installazione dei 4 generatori. Molti mesi dopo, a scafo e sovrastrutture ultimati, vennero aperte due finestre sotto la linea di galleggiamento e vennero smontate le strutture interne per far passare i motori diesel, si trattò di una delle azioni tecniche più spettacolari alle quali io abbia mai assistito ed il risultato fu positivo.
C'è da immaginarsi il costo della coordinazione di quegli imprevisti lavori.
Questa operazione venne condotta per entrambe le navi. Solo con la costruzione della terza unità si iniziò finalmente a sistemare i generatori sui loro basamenti nel momento più idoneo e cioè nella prima fase del montaggio della nave, facendoli scendere dall'alto con la gru. (continua)
CSLC Giuseppe C. Lemmi (2/2008)
The Shipboard Consultant of the Society, Capt. Giuseppe Casini Lemmi here starts his first work about the events which regard the rise and fall of the Renaissance Cruises' fleet, concerning the time interval between 1998 and 2002.
Such a company, now out of business, came to manage eight sister ships of the “R” Class, built in those years by the ex Chantiers de l'Atlantique of St.Nazaire and delivered to owner each five months abouts. The events described by Capt. Lemmi concern the observations both of a seaman and a manager in line with the modern strategies of the shipping market and they represent a perfect tool used to understand the often unpredicted components of the shipowners' business. The works will be published on a bi-weekly basis.
***
4) The problem of the diesel generators
The type of propulsion of the “R” series ships is called “Diesel Electric”. That means that the blades of the propeller are fixed (not variable pitch) and they are driven by an electrical motor. The two electrical motors use the power which is produced by Diesel Generators and that goes not only to the propulsion but to all the ship's services too. On board the “R” series ships the Diesel Generators are 4. For that kind of project the generators were going to be anchored to the basement with a relatively new technology consisting in an elastic connection with the steel plates (shock absorbers) in order to reduce the vibration and to achieve other positive targets by dissipating in part the kinetic energy.
For this kind of installation the metal of the main body of the generator had to be cast of steel with a particular molecular density which is different then the classic steel density for generators with normal basement.According to the version given by the Ship Yard the constructor of the Diesel Generators assigned the production of the main body to a company that had large experience in casting but not for that particular type.
My colleague Geoff who was in charge for the mechanical inspections went to attend the test of the first main body together with the Yard representatives and the Classification Society ones. The result was negative because the porosity of the metal resulted not acceptable. Later another test was carried out to a new fusion which was rejected again for the same reason. After the failure of the third attempt, months after, the Ship Yard with the supplier of Diesel Generators decided to build the blocks with another company that had experience in the kind of casting.
To make it short, the result was finally positive but there was a dramatic delay in the delivery of the generators for the first ship and for the second one as well that put the Ship Yard and the Owner in serious trouble. Then a dare decision was taken to proceed with the construction of the ships without the installation of the 4 generators. Many months later, the hull and the superstructures completed, two big windows were opened below the floating line and the internal structures were dismantled to allow the passage of the 4 diesel generators. That was one of the most spectacular technical operations to which I have never witnessed before and the result was positive. This operation was done for the “R one” and for the “R two.
Only for the construction of the third ship the normal sequence was resumed to install the engines by lowering the piece to their basement from top with a crane. (continues)
Capt. G.C. Lemmi (2/2008)