SOCIETA' CAPITANI E MACCHINISTI NAVALI - CAMOGLI

Rex: il nostro orgoglio sugli oceani /The glorious Rex and Conte di Savoia

Diciamolo subito: il leggendario Rex era l'emblema della sfida lanciata da Mussolini a tedeschi e inglesi per la supremazia sui mari. Va da sé che fino a diciassette anni fa, esaltare il Rex, in molti ambienti del nostro Paese, era interpretato come apologia del fascismo. La caduta del muro di Berlino non solo ha tolto il paravento a tante ipocrisie, ma ha avuto il pregio di trascinare con sé quel radicalismo ideologico che, per almeno cinque decenni, aveva contrastato l'idea di commemorare certi “primati” che avevano fatto entrare, di diritto, l'Italia nella storia mondiale della navigazione.

In questo senso vanno interpretati i vuoti di memoria esistenti tuttora nei nostri musei navali, all'interno dei quali, ancora oggi, si prova la strana sensazione d'immergersi nella lettura di un vecchio e pregiato libro, al quale sono state strappate le pagine più belle! Questo gap storico, purtroppo, diventa lapalissiano se osiamo paragonare la produzione bibliografica nazionale a quella di provenienza anglosassone. Lo stesso discorso vale per la presenza qualitativa e quantitativa dei siti internet di questo settore.

Dopo questa necessaria premessa, possiamo finalmente ricordare che il transatlantico Rex fu ordinato il 2.12.1929, la sua chiglia venne impostata il 27 aprile 1930 e fu varato nei Cantieri Ansaldo di Sestri Ponente (Ge) il 1° agosto 1931 per conto della N.G.I. (Navigazione Generale Italiana).

Proprio così: il 1° agosto 2006, ricorreva il 75° anno del varo della nave, di quel pomeriggio in cui il REX scivolò in mare, alla presenza del Re Vittorio Emanuele III, della Regina Elena e di settantamila spettatori. Il Rex diventò la nave ammiraglia della flotta italiana. Per inciso, la Famiglia Reale aveva inaugurata quella mattina stessa, la Casa di Riposo della Gente di Mare di Camogli.

Il magnifico transatlantico portava con sé le cifre più alte, mai scritte nel Registro Navale Italiano: stazzava 51.062 tonnellate ed aveva una lunghezza di 268 metri, una larghezza massima di 31 metri ed un pescaggio di 10.07 metri; 142.000 cavalli di potenza gli consentirono di sviluppare alle prove di macchina, sulle basi misurate della Riviera ligure, una velocità massima di 29,5 miglia orarie. Aveva un equipaggio di 756 persone. Poteva trasportare 604 passeggeri di 1° classe, 378 di 2° classe, 410 in classe turistica, 866 in 3° classe.

Il REX è tuttora la nave più rappresentativa nella storia dei “primati navali” del nostro Paese e qui ci piace inserire un'inedita veduta aerea, che ritrae la nave sullo scalo prima del varo. La peculiarità dell'immagine sta nel delineare la lunghezza dello scafo del transatlantico che arriva a lambire il bagnasciuga del Cantiere.

Il Rex sullo scalo di costruzione del Cantiere Ansaldo di Sestri Ponente/The Rex under building at the Sestri Ponente yard, Genoa (photo: Author's files)

A proposito di record, riportiamo quello che a noi pare il più curioso: nella consuetudine, è la nave che sceglie il porto adattandosi alle sue strutture. Nel caso del Rex, al contrario, fu il porto di Genova che, per potersi adeguare alle colossali misure della nave, dovette procedere alla demolizione del tratto terminale del Molo Vecchio e dragare il canale d'attracco verso Ponte dei Mille. Fu poi progettata e realizzata la nuova Stazione Marittima di Ponte Andrea Doria, destinata a provvedere alle operazioni d'imbarco e sbarco dei passeggeri; infine fu realizzato un ulteriore bacino di carenaggio della lunghezza di 261 metri che fosse in grado d'accogliere la nave per le periodiche manutenzioni e riparazioni. Il Rex entrò in servizio sulla linea celere del Nord America il 27 settembre 1932.

Durante la sua costruzione, la compagnia armatrice mutò nome. Il 2 gennaio 1932 avvenne la fusione tra la N.G.I. di Genova, il Lloyd Sabaudo di Torino e la Compagnia Cosulich di Trieste, compagnie tutte che già operavano nel servizio transatlantico collegando i porti del Mediterraneo con il Nord America. I colori sociali delle unità delle tre flotte furono unificati. La nuova Compagnia di Naviga-zione Italia Flotte Riunite si ritrovò sugli scali di costruzione, proprio in quegli anni, oltre al Rex, anche un altro bellissimo transatlantico, il Conte di Savoia che fu costruito nei Cantieri S.Marco di Trieste. Con questi “Giganti di linea”, (near sisters), simili ma non gemelli, l'arte della costruzione navale italiana, entrò di diritto nell'olimpo delle grandi tradizioni marinare. La loro perfetta armonia, esito felice d'eleganza e tecnica avanzata, ebbe l'ambito riconoscimento da parte della più qualificata clientela dell'epoca, che li scelse dinnanzi alle più celebrate “signore dei mari” che collegavano già da tempo le due sponde dell'Oceano Atlantico.

Il Rex, con il Gran Pavese, entra trionfante a New York. Lo attende il Nastro Azzurro/The Rex, while entering at New York after winning the Blue Ribbon (photo: Author's files)

 

Il Rex, dotato di una potenza di macchina da far invidia alle navi da crociera moderne, era in grado d'esprimere una velocità altissima, che gli consentì di passare alla storia con l'impresa più affascinante della sua pur breve vita: la conquista del prestigioso Nastro Azzurro.

Il 10 agosto il Rex, al comando del capitano Francesco Tarabotto di Lerici, partiva da Genova alle 11.30 diretto a New York. Arrivò a Gibilterra il giorno successivo alle 17.30 e ne ripartì dopo un'ora. Nei giorni 13 - 14 incontrò mare agitato e venti contrari da ovest e sud ovest e il 16, alle ore 4.40 era al traverso del battello-fanale di Ambrose. La distanza da Gibilterra a New York, di 3.181 miglia, venne coperta in 4 giorni, 13 ore e 58 minuti, alla velocità media di 28,92 nodi. Il massimo percorso effettuato in un giorno fu di 736 miglia alla velocità di 29,61.

Il Comandante del Rex, Francesco Tarabotto/The Master of Rex, Captain F. Tarabotto (photo: Author's files)

Il Rex strappò il Nastro Azzurro al transatlantico tedesco Bremen e dovette consegnarlo, due anni più tardi, al mastodontico liner francese Normandie (vedi sezione Tecnica).

Il dott. Lodola, all'epoca noto farmacista rapallese, aveva affittato il piano terra della sua villa alla famiglia del comandante del Rex. Gli anziani di Via Aschieri non hanno mai dimenticato l'austera figura di Francesco Tarabotto.

“Un uomo di poche parole” – racconta la signora Lola Lodola ved. Barbiroglio – “e il suo atteggiamento severo ci metteva in soggezione. Aveva un pizzetto curatissimo e gli occhi piccoli e neri che ti fissavano soltanto per dare degli ordini. Sembrava che indossasse la divisa anche quando curava i fiori in giardino; era l'epoca che dopo Dio c'era il comandante della nave. Io credo che Tarabotto sia stato in gara anche con il Padreterno per avere il comando assoluto sia in mare che in terra. Devo dire che i tempi erano difficili per tutti, specialmente per gli sfollati come il comandante e la sua famiglia, che avevano lasciato tutto al loro paese, nell'attesa di ritornarvi dopo la tempesta della guerra. Io ero ragazzina e non capivo veramente nulla dell'importanza di quella personalità che avevamo in casa. Ricordo, in ogni modo, che gli anziani di quegli anni parlavano di lui come una persona molto seria e onesta perchè era un buon pagatore…”!

Nuvole nere apparvero tuttavia all'orizzonte e presagirono tempeste su tutto il mondo. Presto calò il sipario sulla stagione d'oro dei transatlantici che dovettero lasciare la scena alla calata dei nuovi barbari. Gli eventi bellici della seconda guerra mondiale interruppero e terminarono la brillante e breve carriera del Rex e del Conte di Savoia in modo tragico.

Nel 1939 sulle murate delle due navi italiane furono dipinte due grandi bandiere tricolori in segno di neutralità, per distinguerle dalle unità degli stati coinvolti nella guerra. Il 25.5.1940 la Direzione della Società Italia di Navigazione annunciò la sospensione del servizio transatlantico di linea. Rex e Conte di Savoia furono destinate ad un lungo disarmo verso porti più sicuri di quello di Genova.

Il Rex, dopo vari scali intermedi, ormeggiò al molo VI° di Trieste. Il Conte di Savoia trovò l'attracco a Venezia-Malamocco. L'armistizio segnò la fine di queste splendide unità che, abbandonate e ridotte ad un ammasso di ruggine, rappresentavano ormai l'ombra ed il rimpianto di un'epoca irrepetibile.

Il 9 settembre 1943 i Tedeschi occuparono Trieste. Sul Rex iniziarono subito le razzie di tutti i suoi preziosi arredamenti, tappeti, quadri, posaterie, porcellane ecc…Il 13 marzo 1944 l'ex-ammiraglia cambiò bandiera e dal quel giorno fece compartimento Amburgo. Il 10 giugno 1944 il Rex si salvò miracolosamente da un terribile bombardamento a tappeto che colpì tragicamente Trieste. Molte incursioni della RAF convinsero i Tedeschi a rimorchiare il Rex nella rada di Capodistria. Il suo trasferimento non passò, tuttavia, inosservato agli Inglesi che il 9 settembre 1944 apparvero nuovamente a bassa quota con i temibili Beaufighters e colpirono a morte la nave, con ben 123 razzi incendiari. Stessa tragica sorte era toccata al Conte di Savoia l'11 novembre del '43, quando la più bella unità italiana fu ridotta ad un ammasso di lamiere fumanti, sotto i bombardamenti di una squadriglia d'aerei tedeschi.

Carlo Gatti (10/2006)


With these giants of the “near sisters”, Genoa entered into the olympus of the great world marine tradition. Their perfect harmony, the happy outcome of equilibrium, elegance and technology, earned an ambitious reward by being awarded with the prestigious Blue Ribbon to the REX for the historic crossing Gibraltar - New York (Ambrose). The voyage of 3.181 miles was done in 4 days, 13 hours and 58 minutes, at a speed of 28,92 knots. It was on the 16th of August 1933 .

End of the 30's: (from left) the "Rex", the "Conte di Savoia" and the "Conte Grande" (painting by M.Locci)

To be able to accommodate the colossal size of these two transatlantic liners, Genoa port had to proceed to demolish the terminal part of the Old Pier, and deepen the channel towards the main berth of the Ponte dei Mille Pier. The new marine Station Andrea Doria Pier was therefore projected and another drydock of 261 metres was built accordingly.

The wartime events of the Second World War interrupted and concluded the brilliant, and unfortunately, short career of the liners “Rex” and “Conte di Savoia”.

FEATURES

REX

CONTE DI SAVOIA

Type

Liner

Liner

Flag

Italian

Italian

Port of Registry

Genoa

Genoa

Ordered

2.12.29

28.12.29

Shipyard

Ansaldo-Genoa

S.Marco-Trieste

Owner

N.G.I

Lloyd Sabaudo

Launching

1.8.31

28.10.31

Gross Tonnage

51.062

48.502

Lenght O.A. (Mt.)

268

248

Max. Breadth (Mt.)

29.5

29

Draught (Mt.)

10.07

10.00

Engine

Turbine Parsons

Turbine Parsons

Daily consumption

700/800 tonn. Nafta

700/800 tonn. Nafta

Max. Power (H.P.)

142.000

130.000

Decks

12

11

Watertight bulkheads

14

14

Cruising speed

28

29.5

Max. speed

29

29.5

1st Class Passengers

604

500

2nd Class Passengers

378

366

Stearage Passengers

410

412

3rd Class Passengers

866

922

Crew

756

786

Architecture style

‘800

‘900

Inauguration

25.9.32

30.11.32

Maiden Voyage: Dep.Genoa

25.9.32

30.11.32

Dates Arr. N.Y.

7.10.32

13.12.32

Captain

F.Tarabotto

A.Lena

Chief Engineer

A.Risso

 

Dark clouds overshadowed the world's horizon like a storm. Very soon the curtain closed the “golden era of the transatlantics”, leaving the scenery to the new “barbarics”. In 1939 two big tricolour flags were painted on the ships' sides so as to distinguish them as a sign of neutrality and not involved with the Second World War.

On the 25.5.1940 the Directors of their managing company, “Società Italia di Navigazione”, announced the suspension of service of the two liners. Rex and Conte di Savoia, were sent to more secure ports than Genoa for a long lay-up.

The Rex after various intermediate ports finally tied up at the 6th Berth at Trieste . The Conte di Savoia finally berthed at Venice-Malamocco. The amnesty signalled the end of these splendid vessels which were reduced to a mass of rusty ruins, representing only a shadow of their past beauty and a great mourning of an unrepeatable epoca.

On the 9th September 1943 , the Germans occupied Trieste . Straight away, they stripped the Rex of all the precious furnishing, carpets, paintings, cutlery, crockery etc..

On the 13th March 1944 , the vessels' flag was changed to a Hamburg base flag. On the 10th June 1944 , the REX survived miraculously in a terrible low flying bombardment which tragically struck Trieste .

1944: The "Rex", fatally hit, is overturned on her side, awaiting demolition

The many RAF raids convinced the Germans to tow the REX into the Capodistria roads. Her transfer didn't go unnoticed by the English who on the 9th November 1944, appeared again making low flying raids with those terrible Beaufighters, which fatally hit her with about 123 incendiary rockets.

1943: the "Conte di savoia" was set on fire by the Germans, so as to avoid escaping or delivery to allies

The same tragic event happened to the Conte di Savoia on the 11th November 1943 , when she was reduced to a mass of smoking iron under the bombardment of a German air squadron.

Carlo Gatti (10/2006) - taken from "Genoa: History of ship events and salvage operations" - N.E.G. publisher