SOCIETA' CAPITANI E MACCHINISTI NAVALI - CAMOGLI

L'incidente della "Monica Russotti"/The accident of the "Monica Russotti"
Intervista col Comandante G. Ferrari
 

I fatti

Quando, nel tardo pomeriggio del 13 Aprile 1974, il pilota giunse a bordo della moderna Ro/ro Monica Russotti (da: roll on/roll off, nave adibita a trasporti di mezzi su ruota) per metterla in partenza, tutto appariva regolare. Persino l'impiego del rimorchiatore sembrò superfluo al comandante ed al pilota, nonostante il vento teso colpisse la nave al traverso sinistro, all'ormeggio di Ponte Colombo.

La nave era dotata di un'elica di prora, di due eliche e due timoni a poppa. Si trattava quindi di una nave molto manovriera, di recentissima costruzione. "Molla tutto!", suggerì il pilota al comandante, che ripetè l'ordine ai posti di manovra di prora e poppa.

Nave/Ship
Bandiera/Flag
Stazza L./GRT
Lung-larg/Lgt/brdth
Anno di costruzione/Year built
Cantiere/Shipyard
Monica Russotti
Italiana
2.986
115 x 19 mtrs
1973
Messina

L'incidente

La nave si abbrivò in avanti e subito cominciò a sbandare a sinistra, prima lentamente, poi s'inclino paurosamente. La spinta del vento sulla struttura poppiera di grande superficie velica, fece orzare la nave che venne con la prora a Nord. A questo punto, fu davvero impeccabile la manovra del pilota che non si perse danimo e riuscì a condurre la nave verso il Molo Vecchio dove, in tempi brevi e con l'aiuto dei servizi portuali (rimorchiatori - ormeggiatori), assicurò la nave, al limite del rovesciamento, alla nuova banchina con cavi alla lunga. La Monica Russotti fu quindi assistita, scaricata, raddrizzata e rimessa definitivamente in sicurezza.

La Monica Russotti sbandata pericolosamente/The Monica Russotti critically listed (photo by Carlo Gatti)

I danni

Durante il fortissimo sbandamento, il carico, composto prevalentemente da TIR, si rovesciò sia in garage che in coperta, scagliando e spandendo la merce ovunque. Molti camion finirono in mare e molti marinai si ferirono nell'arduo tentativo di arginare il rotolamento del carico. La nave subì molti danni materiali un pò dovunque, ma in particolare nel locale macchine dove si ebbero notevoli infiltrazioni d'acqua di mare.

Le cause

Ci furono probabilmente due cause concomitanti: un piano di carico completato in modo difettoso e un probabile errore nella fase d'assetto di stabilità della nave.

Con l'aiuto di cavi, si evita l'ulteriore sbandamento della nave/By using mooring ropes, a further listing of the ship is successfully avoided (photo by Carlo Gatti)

I protagonisti

Questo incidente, del tipo "spettacolare", non registrò fortunatamente nessuna vittima tra coloro che vi si trovarono coinvolti. Tuttavia crediamo che l'infortunio della Monica Russotti debba rimanere inciso nella mente degli addetti ai lavori, come un monito da non dimenticare.

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I rimorchiatori "Istria" e "India" assistono la Monica Russotti per mezzo di cavi/Tugboats "Istria" & "India" assist the Monica Russotti by using ropes (photo by Carlo Gatti)

I veri protagonisti di quel giorno furono: tutti i servizi portuali, nessuno escluso, che con la loro proverbiale tempestività intervennero a rimediare un possibile affondamento in una posizione vitale del porto, evitando quasi un comprensibile blocco forzato delle attività commerciali. Ma se ci è consentito, vorremmo citare, in modo particolare, il pilota Adriano Maccario, dal cui sangue freddo dipese la contenuta dimensione dei danni.

Appendice: quando la stabilità di una nave diventa pericolosa

In quest'assetto, la nave (vista di poppa) è in equilibrio stabile

 

In poche righe, spieghiamo ai meno introdotti nell'ambiente marittimo perchè una nave può capovolgersi e cosa si deve fare per evitarlo.

Tutto parte da Archimede e dal suo famoso principio: "se un corpo è immerso in un fluido, riceve una spinta verso l'alto pari al peso del fluido spostato", ovvero, se quel corpo non avesse un sufficiente "polmone" di spinta, il suo stesso peso lo farebbe affondare (per esempio la perdita del "Titanic": la spinta era stata ridotta dal peso d'acqua entrata nei locali interni). Nel caso delle navi e quindi anche della Monica Russotti, per poter normalmente galleggiare, la condizione regolare è quella di mantenere il baricentro (cioè la risultante di tutti i pesi di bordo, rivolta verso il basso) sempre al di sotto del centro di galleggiamento (che è la risultante delle spinte prodotte dagli spazi stagni, rivolta verso l'alto). In queste condizioni, la nave risulta in equilibrio stabile (vedi immagine sopra). Nel caso che i due punti coincidessero, la nave è in equilibrio indifferente, cioè può inizialmente essere dritta, ma può inclinarsi pericolosamente sotto l'effetto di un agente esterno (vento, mare, accostate, ecc.). Se invece il baricentro si trova al di sopra del centro di galleggiamento, allora la nave è in equilibrio instabile, si capovolge ed eventualmente affonda. Questi concetti sono altresì intuibili se si considera l'azione della coppia di forze applicata ai due centri nei vari casi.

Nel caso della Monica Russotti, il baricentro era evidentemente sopra il centro di galleggiamento, forse perchè troppi TIR erano stati stivati negli spazi alti della nave o forse perchè le cisterne basse di zavorra non erano state riempite adeguatamente prima della partenza.

Come conseguenza di queste deduzioni, in caso d'instabilità , le manovre da effettuare sono quelle di abbassare il baricentro (equilibrio stabile), riempiendo per esempio le cisterne basse di zavorra, oppure evitare lo sbandamento con dei cavi (se si è in porto, come giustamente fatto dal pilota) oppure diminuire l'eccesso di peso negli spazi alti, sbarcando parte del carico. Queste conclusioni puramente teoriche coincidono colle cause e gli interventi risolutivi dell'incidente descritti più sopra.

Tratto da "Genova: Storie di navi e salvataggi" di Carlo Gatti - Appendice di Bruno Malatesta


Place of accident

In the area named "Porto vecchio" at Genoa harbor

The facts

In the late afternoon on April 13, 1974, characterized by a fresh northerly wind, the pilot went on board the Ro-ro vessel Monica Russotti, to assist for her departure. Everything seemed to be quite regular. The vessel was equipped with a bow thruster, two stern rudders and two propellers: this means that she was highly manoeuverable.

"Let everything go" said the pilot; the captain relayed that order to the mooring stations of the ship.

The accident

The vessel started to go underway, but immediately she listed gradually on the port side until the limit of her stability. The pilot made an impeccable manoeuvre and was able to bring the vessel to berth at Molo Vecchio pier and, with the assistance of tugboats and mooring personnel, secured the ship to the berth when she was about to turn over. Then, the Monica Russotti was assisted, unloaded, straightened-up and restored to a more secure condition.

The damages

During that heavy listing, the cargo, which consisted mostly of heavy trucks, slided both in the garage and the hold, hitting each other, spreading their cargo everywhere. Many trucks fell into the sea and many seamen were injured in the arduous task of trying to stop them by rolling. The vessel sustained substantial structural damages everywhere, in particular in the engine room, where there was a considerable flooding of seawater.

The causes

Most probably, there was a combination of two causes: the defective loading plan, which was not completed properly and the possible error in the stability trimming of the vessel.

The protagonists

The accident, which was quite spectacular, did not file any victims amongst those who were involved in it. The real protagonists of that day were all port services, who, with their prompt action contributed to save the vessel from sinking in such an important area of the harbor, thus avoiding an interruption of commercial activities. Between the others, the pilot Captain Adriano Maccario, who, along with his calm and steel nerves, limited the total damages.

Excerpts from "Genoa: stories of ships and salvage operations" by Carlo Gatti