Giovanni Mibelli nasce a Camogli nell’aprile del 1898. Cresce sotto la guida della madre, rimasta sola, e del padrino dott. Giacomo Marco Schiaffino, ufficiale sanitario in Camogli, che sarà attore fondamentale nella sua formazione.
Nel 1915 si diploma all'Istituto Nautico di Camogli quale Macchinista in Prima ed inizia a navigare sul vapore “America” della società di navigazione Generale Italiana Florio – Rubattino per le rotte del sud America ricevendo i complimenti in quanto, imbarcato come allievo macchinista, “ha assolto lodevolmente le funzioni di uno dei terzi macchinisti mancante”.
A dicembre dello stesso anno, di ritorno a Genova, la nave gemella viene affondata da un siluro tedesco: accoglie l’invito della madre a sbarcarsi e inizia a lavorare al cantiere di Riva Trigoso.
All’inizio del 1918 si arruola nella Regia Marina e frequenta l’Accademia per ufficiali. Il corso di motoristi al Varignano prima e la nave scuola “Flavio Gioia” poi, completano la sua formazione.
Nel novembre del 1918 è imbarcato sulla R.N. "Puglia", ora conservata presso il Vittoriale degli italiani sul Garda e partecipa quale sottotenente del Genio al pattugliamento della costa dalmata.
Nel 1920 è con la squadra navale a Fiume a supporto di D’Annunzio e dei suoi legionari. Viene trasferito sulla "Dante Alighieri" pochi giorni prima dell’attentato che costerà la vita a due ufficiali della nave "Puglia", fatto questo che provocò una forte reazione a Trieste con l’incendio dell’albergo Balkan, sede di riferimento della minoranza slava della città.
Nel 1921 inizia a navigare per conto della NAI – Navigazione Alta Italia, società a cui resterà sempre fedele. A 24 anni diviene direttore di macchina.
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Alcune immagini della tragica vicenda vissuta dal CSDM Mibelli a bordo della RAMB III |
Allo scoppio del secondo grande conflitto viene richiamato col grado di capitano del G.N. e poco dopo è direttore di macchina della "RAMB III" – Regia Azienda Monopolio Banane. Tale nave è destinata al trasporto di carne congelata tra l’Italia e Tripoli, ma gli impianti sono adatti per refrigerare le banane a + 15°C mentre la carne richiede -15°C. All’ovvia obiezione, viene risposto di “arrangiarsi” e così si provvede alla trasformazione del sistema frigorifero. La nave porta però anche benzina per le operazioni belliche della campagna d’Africa.
Giunti a Tripoli, accertato che la capacità delle celle frigorifere del porto sono insufficienti a ricoverare tutto il carico si decide di completare lo sbarco a Bengasi.
Il porto è piccolo e fortemente danneggiato e la "RAMB III" è costretta ad ormeggiarsi presso l’imboccatura.
Un siluro inglese danneggia seriamente la prua che deve essere rimossa con cariche esplosive. Ma la nave, entrata in servizio nel 1939, deve essere riparata e pertanto si intraprende una navigazione di oltre 900 miglia da Bengasi al cantiere San Rocco di Muggia presso Trieste, l’unico ad avere un bacino di carenaggio disponibile.
Su indicazione del Mibelli, la navigazione è fatta tutta a marcia addietro per non sollecitare idrostaticamente la paratia della prima stiva (vedi sequenza sopra).
I lavori di riparazione durano dal 1941 al 1943 ed in questo periodo riceve l’onorificenza di Cavaliere dell’Ordine Coloniale della Stella d’Italia. La permanenza a Muggia gli fa conoscere Bianca, mia zia, che sposerà a guerra finita.
Il 23 luglio 1943 si concludono le prove di velocità sulla base misurata di Pola, la nave viene ormegggiata nel porto di Trieste. Sono giorni difficili. Lo sbarco degli alleati in Sicilia (14 luglio) e le dimissioni del governo il 25 luglio fanno mancare direttive operative per una nave da trasporto.
L’8 settembre la nave è requisita dai tedeschi (parteciperà prima ad azioni militari con nome "Kiebitz" e bandiera del Reich e poi diverrà il “Galeb “ – gabbiano – lo yacht del maresciallo Tito).
Rientra a Camogli alla fine del 1943 e dal 2 settembre 1944, anche su sollecito della popolazione, diverrà Commissario Prefettizio della città, carica che terrà gratuitamente fino al 27 aprile del 1945, in un periodo veramente particolare, adoprandosi da un lato verso i comandi delle Brigate Nere e dei tedeschi e dall’altro con il CLN le SAP (Squadre di Azione Partigiane) per la salvaguardia del Comune e della popolazioni fino a portare Camogli alle libere elezioni e al nuovo governo cittadino.
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La nomina a Commissario Prefettizio del CSDM Mibelli (1944) |
Poi ancora navigazione: è stato tra i primi a volare negli Stati Uniti per ritornare con una delle Liberty, navi che saranno la base per la ricostruzione della flotta mercantile italiana.
La pensione e il conferimento della medaglia d’onore per lunga navigazione (oro) sono il giusto riconoscimento per una vita passata sui mari; inizia l’impegno con la Società Capitani e Macchinisti, a lui tanto cara, della quale è presidente nel 1965 e 1972.
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Un'immagine del CSDM Giovanni Mibelli nella Sede della Società Capitani e Macchinisti Navali di Camogli |
Giovanni Mibelli verrà a mancare a 90 anni.
Il suo carattere particolarmente riservato, mi ha portato a conoscere questo ed altro riordinando le sue carte solo dopo la sua scomparsa. Ma non va dimenticato tutto quanto, che con semplicità e modestia, ha insegnato a me, giovane ingegnere motorista, agli inizi del mio cammino, e di questo gli sono grato.
Mi piace ricordarlo così, mentre guarda il mare laggiù, verso Punta Chiappa.
Dott. Ing. Alberto Guglia - Trieste
9/2008