Il seguente scritto non riguarda una vicenda di mare relativa a misteriosi lasciti e tresche emotive, ma bensì le impressioni professionali di un nostro Socio che fu imbarcato su navi da crociera e occupò per un certo periodo la posizione del secondo in comando.
Ristorante esterno di nave da crociera alla fonda a Portofino
Un bel po’ di tempo fa, nella nostra Sede, s’accese un’animata discussione su quali fossero le effettive incombenze del Comandante in 2°. Si argomentava sull’epoca di navi come la Leonardo da Vinci oppure l’Eugenio C. In quegli anni, il nostro Socio era imbarcato su una nave di seconda mano armata da una promettente compagnia d’oltreoceano.
Lui asseriva che dove aveva lavorato, oltre che assumere le previste responsabilità in caso d’assenza del Comandante, s’occupava anche di parte della manutenzione della nave. Nella “sua barca” si trovavano splendidi interni di radica, preziose vetrate, poltrone e divani finemente imbottiti e decorati, pavimenti piastrellati con perizia, tanto per citare qualche dettaglio. Oltre i compiti professionali marittimi, pertanto, doveva assolvere anche quelli domestici.
Ponte piscine di nave da crociera
Nel personale di coperta, dirigeva carpentieri, “stipettai”, muratori e tappezzieri. Per completare l’intervento di manutenzione nelle zone passeggeri era coadiuvato da un Ufficiale di Macchina, col quale lavoravano idraulici, elettricisti e operai. Questo “team” interveniva perciò su richiesta dell’Ufficio Passeggeri, il quale riceveva le segnalazioni di guasti o danni dagli ospiti stessi oppure da chi lavorava in quegli spazi.
“Bene!…”, si dirà, “…Qualcuno lo doveva pur fare!” Ed è proprio qui che ha inizio la nostra riflessione.
Il Socio evidenziava che lui aveva studiato diritto e astronomia, che in tutti gli anni d’imbarco precedenti a quella nomina, mai s’era occupato di come si sostituisse un metro quadro di parquet ammalorato o come si fosse riparata l’imbottitura di un divano danneggiato. Uno dei suoi crucci più grandi era poi quello di ordinare le parti di ricambio in inglese. Eh sì, perché sino a quel momento s’era occupato di chiedere ai fornitori carte nautiche, dispositivi di salvataggio, mezzi antincendio, cose che conosceva perfettamente, ma mai avrebbe pensato di preparare liste contenenti articoli come un certo tipo di rivestimento plastico oppure delle ringhiere di bronzo che s’adattassero a quelle installate a bordo. E siccome quel lavoro riguardava anche la zona ospiti, lui lo prendeva davvero sul serio e desiderava perciò controllare con perizia quello che faceva il “suo” personale.
Ristorante interno di nave da crociera
Insomma, dovette iniziare praticamente un mestiere nuovo di pacca, imparandolo sul pezzo, da solo e giorno dopo giorno, scartabellando innumerevoli cataloghi lasciati a bordo dalle ditte costruttrici, qualcuno scritto pure in finlandese o svedese. Auspicava davvero che in futuro la sua compagnia, insieme ad altri corsi di aggiornamento, organizzasse anche quello per la specializzazione del Comandante in seconda.
Passarono gli anni, mutarono le gestioni interne delle navi, soprattutto con le nuove tecnologie e le enormi dimensioni delle costruzioni. Si avvicendarono varie figure di “tecnici della manutenzione”, vuoi di Coperta, di Macchina e di Hotel, finchè ai tempi odierni, una grande compagnia di crociere, la MSC, ha condiviso un progetto professionale con l’Accademia della Marina Mercantile di Genova. Si tratta del “Facility Director” (forse il coordinatore degli impianti pubblici), la cui rilevante figura ha – a nostro avviso – qualcosa in comune col Comandante in 2a di decenni fa.
Classi 5e del Nautico di Camogli a bordo della “Leonardo da Vinci”. Al centro, il Comandante Narciso Fossati – 1968
In pratica, verranno organizzati dei corsi semestrali per creare una posizione altamente qualificata, che sia al passo della moderna tecnologia navale ed esperta dei vari materiali utilizzati a bordo. Gli spazi d’intervento sono i “soliti”: aree ospiti, cucine zone equipaggio, i ristoranti, le sempre più grandi aree ludiche, eccetera. Bisogna qui considerare che le dimensioni di alcune navi odierne sono davvero come delle piccole città e la riparazione tecnica deve essere perciò immediata. Inoltre, sta avendo successo l’itinerario crocieristico che prevede più utilizzo delle “facilities” di bordo appunto, per cui le loro condizioni d’utilizzo devono essere mantenute perfettamente.
La nave da crociera “Insignia” (di cui le immagini precedenti),
effettua passaggio a Camogli nel 2005 con tempo incerto (foto Cinzia Dallari)
Per formare il “Facility Director”, è previsto un periodo a bordo e altri in strutture a terra. Possono partecipare ai corsi Ufficiali di Coperta e Macchina e laureati; la qualifica, oltre al prestigioso lavoro sulle navi MSC, apre le porte anche ad impieghi a terra, in uffici del settore.
Notiamo qui che si è voluto creare un responsabile che potesse finalmente coordinare tutta la manutenzione delle grandi aree degli ospiti; riteniamo che il progetto di MSC troverà ulteriori consensi presso altre realtà del business crocieristico.
Conclusione: se quel Socio Comandante in 2a fosse qui oggi, certamente proverebbe un po’ di soddisfazione nel sapere che, dopo anni, alcune delle sue perplessità avrebbero finalmente trovato una soluzione adeguata.
Vedi info qui.
(immagini archivio Capitani Camogli – Mario Malatesta)