Alcuni passaggi di questo articolo, per inevitabili motivi tecnici, sono espressi in linguaggio “crypto-marinaresco”.
Per lungo tempo, in mare fu essenziale avere la certezza che certe pratiche venissero applicate correttamente. A metà Ottocento, molti naviganti trovarono difficoltoso adattarsi a un mondo marittimo in rapida evoluzione, che passava dalla vela al motore e da piccole imbarcazioni a unità di dimensioni maggiori.Generalmente il veliero ha la precedenza sul piroscafo
Per evitare il caos, vennero introdotti codici e buone pratiche, dando vita a una complessa rete di regolamenti.
In un paese come il nostro, dove il tasso di analfabetismo sfiorava l’80%, ciò rappresentò un serio ostacolo per la formazione di una parte della marineria.
Per facilitare l’apprendimento di queste nuove normative, i marinai adottarono le “regole mnemoniche”, cioè brevi componimenti in forma di filastrocca che condensavano nozioni tecniche, antiche e moderne. Come suggerisce il nome stesso, risultava più semplice ricordare pochi versi in rima piuttosto che complesse regole scritte.
Un esempio classico era la previsione delle fasi lunari, probabilmente derivata da analoghe osservazioni terrestri:
“Gobba a levante, Luna calante!” Per i marinai, la Luna aveva un ruolo fondamentale influenzando le maree, la posizione della nave e persino le stagioni più favorevoli per la pesca.
Anche nell’attraversamento del meridiano 180° E/O troviamo un binomio rimato: “Rotta a ponente, data crescente!” Significa che, navigando verso ponente, quando si arriva a quella longitudine, si deve aggiungere un giorno alla data di bordo, mentre il contrario avviene procedendo verso levante. Ancora una volta, queste formule fornivano quella “saggia conferma” menzionata all’inizio.
Tra le raccolte di regole mnemoniche più ricche del mondo marittimo spicca quella legata al regolamento anticollisione. A metà Ottocento, il traffico in mare era spesso caotico, e proprio per questo motivo proprio il Ministero del Commercio britannico decise di introdurre norme facili da memorizzare: l’ideatore fu Thomas Gray, un infaticabile funzionario e perito navale del governo di Sua Maestà.
Le sue regole di navigazione divennero quasi una sua proprietà intellettuale e furono addirittura tradotte in tutte le lingue. Molti marinai italiani ricordano ancora un celebre verso che regolava le manovre per evitare collisioni:
“Rosso al rosso, verde al verde, avanti pur la nave non si perde!”: si indicava così che una nave che osservava sul suo lato sinistro (Rosso) un’altra nave che le mostrava lo stesso lato (e lo stesso fanale), non costituiva un pericolo poichè le due unità “sfilavano” libere, ovvero “controcorsa”.Frontespizio del volumetto di Thomas Gray, edito dal Dipartimento di Navigazione britannico.
Di seguito riportiamo, per curiosità, le strofe originali di Gray del 1867, tradotte in italiano:
– Due piroscafi che si incontrano:
Quando entrambe le luci di via vedi di fronte a te,
orza il timone e mostra il tuo ROSSO (cioè accosta a dritta);
– Due piroscafi che si incrociano lateralmente:
VERDE con VERDE – o ROSSO con ROSSO –
sicurezza perfetta – avanti senza timore!
– Due piroscafi che si incrociano:
se a dritta il ROSSO appare, sta a te evitare il mare; (cioè devo accostare)
Giudizio vuole, ed è dover, Orzare – poggiare – o rallentar!
Ma se a sinistra appare chiaro un VERDE del vapore ignaro, nulla vi è che tu debba fare, poiché il VERDE a sinistra (cioè l’altra nave) deve virare.
– Tutte le navi (anche a vela) devono mantenere una buona vedetta, e i piroscafi devono fermarsi e andare indietro, se necessario. Sia in sicurezza che in incertezza,
sempre mantieni buona vedetta; se il pericolo è imminente e non puoi girar,
rallenta, fermati e torna indietro a navigare.Secondo frontespizio delle regole mnemoniche originali
Per terminare questi commenti in modo meno serioso, viene spontaneo ricordare una burlesca “regola mnemonica” esclamata sulla plancia di piroscafi genovesi per indicare il facile disimpegno della propria nave con un’altra che mostrava alla propria dritta (cioè Verde) il suo fanale Verde (perdona la volgarità): “Green to green, bàttitene ō…”
Bruno Malatesta
(Alcune notizie/immagini tratte da Wikipedia – altre immagini Archivio Capitani)