Prendendo spunto dai viaggi – praticamente globali – dei balenieri, vogliamo qui fare riferimento a due “contatti” che ebbero con luoghi o persone legate a Camogli: uno nel 1810 e uno nel 2006.
L’obiettivo di questo scritto è quello di evidenziare come il mondo marittimo, antico e moderno, può sempre incontrarsi e costituire motivi di riferimento storico da non dimenticare.
L’isola Inaccessible, (Tristan da Cunha) ripresa con la prua della nave “Alexander Humboldt” nel 2006. Il fotografo della nave, Sacha Ditz consegnò al Socio Comandante CSLC Giuseppe Casini Lemmi tutte le immagini presenti in questa pagina
A Camogli siamo orgogliosi della nostra discendenza con due famiglie locali diTristan da Cunha, i Repetto e i Lavarello. Come è noto, ciò ebbe origine dopo il naufragio del brigantino a palo “Italia” nel 1892. L’arcipelago era già stato proclamato Protettorato Inglese dal 1816, praticamente dopo il Congresso di Vienna, cioè alla sconfitta di Napoleone Bonaparte che, come è noto, nel 1821 morì a Sant’Elena (isola dello stesso Protettorato del Sud Atlantico).
Isola Nightingale (Tristan da Cunha)
Ma prima del 1816, le isole di Tristan furono sede di vari sbarchi e frequentazioni internazionali: naviganti che si trovavano nelle acque di Tristan per meglio approfittare degli alisei o olandesi per esempio, che desideravano difendere i loro interessi economici ed infine, ai primi dell’800, gli americani con la loro fiorente industra dell’olio di balena.
Ed ecco, allora, sbarcare appunto nel 1810 questi ultimi, i quali non esitano a dichiararsi padroni di quel territorio, chiamandolo “Isola del Ristoro”. Altre due isole, mantengono invece il nome odierno: “Inaccessible” e “Nightingale”.
Da notare che, insieme con gli americani dell’Isola del Ristoro, vi fu un italiano (anche se l’Unità fu ovviamente proclamata dopo): il suo nome era Thomas Currie, all’inglese, cioè Tommaso Corri. Egli, probabilmente fu il primo di noi ad arrivare a Tristan.
Impianto di trattamento dell’olio di balena a Grytviken, Georgia Meridionale
Più a Sud di Tristan, c’è l’arcipelago della Georgia Meridionale. Siamo in un territorio che ci ricorda le grandi esplorazioni marittime che non restano classificate unicamente nei testi dedicati, ma anzi vi troviamo connessioni, seppur remote, con la marineria camogliese.
L’arcipelago è anche nei pressi delle isole Falklands, sulla rotta dell’Antartide: in quelle terre, approdò e morì – sulla via di un’ulteriore campagna in Antartide – Sir Ernest Shackleton, uno dei più grandi esploratori della storia.
Cimitero di Grytviken, Georgia Meridionale, dove sono seppelliti i partecipanti della spedizione di Shackleton. Notare nello sfondo la “Alexander Humboldt”
La stessa nave menzionata nelle immagini delle isole di Tristan, approdò anche in Georgia. In quell’occasione, fu visitata dagli ospiti dell’unità una stazione di balenieri, dedicata alla produzione dell’olio dei cetacei. Possiamo qui dire che tale industria durò fino alla prima metà del ‘900, per poi essere definitivamente soppiantata dall’industria chimica.
La tomba – a Grytviken – di Sir Ernest Shackleton, uno dei più grandi esploratori di sempre.=