Nell’immensa dimensione della letteratura di mare, si è spenta una delle voci più potenti e amate. Con profondo cordoglio, il mondo dei naviganti – e comunque dello shipping – piange la perdita di un’icona senza tempo, un uomo che ha incuriosito innumerevoli appassionati con i suoi racconti avvincenti, spesso dei resoconti reali, che illustrano ancor oggi lo straordinario mondo di avventurarsi per le sterminate vie non tracciate.
E’ mancato il Comandante Pro Schiaffino lo scorso 25 aprile, aveva 98 anni. Noto scrittore, già Direttore del Museo Civico Marinaro di Camogli e già Presidente della Società Capitani e Macchinisti Navali. La sua morte ha lasciato perciò un vuoto enorme, un’assenza che pesa sul cuore di coloro che hanno avuto la fortuna di incrociare il suo cammino, sia nella vita reale che tra le pagine dei suoi libri.
Pro ha espletato molte attività riguardanti le operazioni delle navi, a bordo come a terra, ma a Camogli è principalmente conosciuto per le sue appassionate ricerche sulle unità dell’epoca della vela, sulle famiglie storiche che hanno visto i loro rappresentanti, non solo sui velieri ma anche successivamente sui piroscafi post Prima Guerra. Come Presidente della Società Capitani e Macchinisti Navali, rappresentava appieno il suo titolo poiché era uno dei pochi che s’erano fregiati difatti con due diplomi all’Istituto Nautico, uno da capitano e uno da ufficiale di macchina. Il suo innato carisma aveva originato un’enorme schiera di persone che apprezzavano ciò che realizzava.
Continuò così nella sua cara Camogli, spesso passeggiando, e sicuramente ritornando con la mente in quegli angoli della Città che avevano visto gruppi di armatori parlare dei loro affari, equipaggi che manutenzionavano i “barchi” in porto o carrozze che s’avviavano velocemente verso il porto di Genova.
Pro era noto anche per le sue battute umoristiche. Io lo ricorderò per una di quelle frasi scherzose che recitava spesso: “…l’importante è arrivare a 90 anni! Tutto il resto è in discesa…”
Ciao Pro, hai dato il “pronti in macchina”, hai mollato gli ormeggi e hai ordinato “via così” al Timoniere Celeste. Da gentiluomo quale eri, non ti dimenticherai ovviamente di salutarci con tre poderosi fischi lunghi…
CLC Bruno Malatesta