Per gli appassionati d’arte marinara, ci piace periodicamente esplorare le opere degli artisti di mare, un interesse che nasce probabilmente dal fatto che i capitani, forse a loro insaputa, sono stati essi stessi grandi estimatori di queste opere.Ex-voto conservato al Chiostro del Boschetto “Miracolo in cantiere per il Cap. Lavarello” di Domenico Gavarrone. Notare il dettaglio del fasciame dello scafo
Quando, un tempo, venivano rappresentati velieri e piroscafi su tela, sia per vanità che per motivi commerciali, il capitano occupava sempre una posizione privilegiata nei contatti con l’artista. Basta pensare agli innumerevoli dipinti ex-voto che si trovano nel chiostro del Santuario di N.S. del Boschetto a Camogli: nel cartiglio descrittivo del voto fatto o della grazia ricevuta, il capitano è generalmente colui che appare come committente principale. E se pensiamo agli ordini ricevuti dagli armatori, è chiaro che ci si aspettava che la propria nave fosse rappresentata con ricchezza e precisione nei dettagli; e chi, se non il capitano, poteva suggerire all’autore come definire meglio un paranco o una draglia?
Gli artisti di mare, di solito, erano esperti nell’attrezzatura di bordo e spesso pratici dei piani di costruzione del cantiere o delle immagini dei loro soggetti. Alcuni, però, erano davvero attratti dalle cose di mare in modo più profondo, tanto da trascorrere giornate nei porti, scambiando impressioni con gli equipaggi. Questa passione si rifletteva nella meticolosità con cui dipingevano i dettagli: la nave, il tipo di mare che l’avvolgeva o il contorno di una costa ben nota nello sfondo.
Dedichiamo questo breve scritto a uno dei pittori di mare più rappresentativi, sebbene meno noto: Antonio Nicolò Gasparo Jacobsen.Fotografia di Antonio Nicolò Gasparo Jacobsen (1850 – 1921)
Un uomo che portava il nome di tre celebri liutai italiani (Stradivari, Amati, Da Salò) e che doveva seguire la carriera musicale. Nato nel 1850 a Copenaghen, si trasferì ventenne nei pressi di New York per perfezionare il suo talento al violino. Gli inizi furono difficili, tanto che si guadagnava qualche dollaro decorando casseforti. Un giorno, un armatore lo incaricò di dipingere uno dei suoi velieri su un grosso forziere; l’imprenditore fu così soddisfatto dell’opera che la pubblicizzò ampiamente nell’ambiente marinaro. Da quel momento, le fortune artistiche di Jacobsen ebbero inizio.
Si stima che, al termine della sua carriera, Jacobsen avesse realizzato circa 6.000 dipinti, che equivalgono a circa un centinaio al giorno!Una pregevole opera di Jacobsen: “La scuna pilotina Ambrose Snow”, 1910. L’imbarcazione era usata dal servizio pilotaggio nell’area di New York
I suoi lavori erano tracciati con estrema precisione, tanto che furono molto apprezzati anche dagli equipaggi. Se poi si considera che la sua produzione includeva sia velieri che piroscafi, si comprende perché possa essere definito un artista di mare completo: egli fu difatti attivo soprattutto verso la fine dell’800, cioè durante l’epoca della transizione “propulsiva”. Oltre alla precisione che lo contraddistingueva, era verosimilmente esperto nel rappresentare l’attrezzatura relativa alle vele, come gli alberi e i pennoni, il sartiame, i bozzelli o le bigotte. Nei piroscafi, invece, sapeva rendere con realismo la ciminiera fumante o le nuove apparecchiature in coperta, come bighi o gru. Si dice che utilizzasse un “sistema ortogonale” per rispettare le prospettive e le dimensioni; i suoi soggetti, inoltre, erano generalmente dipinti dal vivo, non basandosi su fotografie.Sopra: altro lavoro di Jacobsen: “Piroscafo Ossabaw”, 1912
Sotto: nave a vela “Roanoke”, 1908Jacobsen era molto apprezzato, soprattutto dai suoi numerosi clienti americani, ma ricevette anche numerosi ordini dalle principali compagnie di navigazione dell’epoca, come la White Star Line (quella del Titanic) e la blasonata Cunard. Nonostante la sua enorme produzione artistica, morì a New York nel 1921 in condizioni finanziarie difficili.
Pur avendo lavorato per diversi armatori europei, purtroppo non è pervenuto nessun suo dipinto a Camogli.=
(Immagini:
– Pubblico Dominio;
– “ExVoto marinari del Santuario di N.S. del Boschetto” di F. Simonetti;
Tratto da:
– “Wikipedia”;
– “Ships painted on painted oceans” di Harold S. Sniffen.=