Camogli, 1915: da pochi mesi l’Italia è entrata nella Grande Guerra. Sebbene in maniera ridotta, continuano gli espatri in Sud America; inoltre, a causa del conflitto, si verificano anche flussi in controtendenza. Una delle navi che trasporta queste persone, il piroscafo Tomaso di Savoia, transita davanti al litorale durante uno dei suoi ultimi viaggi oceanici.
Il piroscafo “Tomaso di Savoia”, intitolato al Duca di Genova
(immagine tratta da “Navi a vapore e armamenti italiani” di Tomaso Gropallo
Il suo Capitano è il camogliese Vittorio Olivari, uno di quei “personaggi di transizione” che hanno testimoniato la nostra storia di mare più significativa e coinvolgente, cioè quella relativa al tramonto della vela e il suo prosieguo verso gli straordinari obiettivi raggiunti dalla navigazione meccanica.
Quella era difatti l’epoca degli ultimi maestosi alcioni, delle moderne ed innovative unità a motore, della Prima Guerra ed infine del periodo post bellico, sino agli ultimi anni ’30.
Grafica del caratteristico fumaiolo delle navi del Lloyd Sabaudo
Olivari fu Comandante delle famose navi passeggeri del Lloyd Sabaudo nell’epoca dove compagnie come la P.&O. o la Cunard – tra le altre – erano predominanti nei mari del globo con gli approdi nelle loro colonie, i loro commerci e le destinazioni esotiche. Quell’azienda fu una delle più rilevanti di quegli anni: basta dire che certi suoi piroscafi in esercizio erano nuovi di pacca, costruiti da cantieri – anche esteri – che avevano partecipazioni di capitale nella società italiana.
Vittorio Olivari (nomiaggio “Cornetta”, specie di megafono, usato per impartire ordini vocali a bordo), nasce a Camogli nel 1886. Il suo stage professionale inizia a tredici anni come mozzo sugli ultimi velieri nazionali e termina nel 1905 quando si diploma alla Scuola Nautica di Camogli.
Vittorio Olivari nella nota istantanea scattata nel 1910 davanti all’ingresso del Teatro Sociale insieme con altri Membri della Società Capitani e Macchinisti Navali
Fino al 1907 lo troviamo imbarcato come ufficiale sulla splendida nave a vela Drumpark, costruita nel 1877 a Liverpool, a bordo della quale effettuò ben due round trip (giri del mondo). Dal 1900, l’unità fu armata dai due figli di Fortunato Figari (nomiaggio “Corsino”, persona di carattere molto scorrevole), cioè gli stessi proprietari della celebre Fortunato Figari, quell’unità a vela che, nel 1903, fu protagonista del sensazionale salvataggio di un piroscafo in Australia (vedi articolo qui).
La “Drumpark”, prima nave di Olivari, 1551 tonnellate, a Port Pirie (Australia) – (State Library of South Australia, PRG 1373/26/73)
La nave a vela “Fortunato Figari” traina e salva il piroscafo “Conjee” in avaria; siamo nel 1903, nella costa di Tasmania (Australia)
Olivari, nel 1910, consegue il titolo professionale di Capitano Marittimo e imbarca sui piroscafi del Lloyd Sabaudo dove effettuerà gran parte della sua professione. Tale compagnia, che nacque nel 1906 anche grazie alla sovvenzione dei Duchi d’Aosta–Savoia, fu l’iniziale concorrente della “Navigazione Generale Italiana”.
Nel 1915 , come detto all’inizio, è nominato Comandante sul Tomaso di Savoia negli itinerari del Sud America.
Immagine/cartolina scattata a bordo del “Tomaso di Savoia” a levante di Punta Chiappa, partito da Genova, dopo un passaggio davanti a Camogli. L’angolo di rotta fa intendere che la nave procede ad una distanza ravvicinata almeno sino a San Fruttuoso, a dimostrazione che il Comandante è pratico di quei dintorni. E’ probabile che l’unità abbia continuato sino al “traverso” del faro di Portofino, per poi allargarsi e dirigere verso Sud. (Cartolina tratta da it.todocoleccion.net)
Nel periodo della Guerra è Comandante del Re d’Italia in viaggi tra Italia e Francia e per quell’attività gli è conferita la Croce di Guerra. Negli anni post-bellici continua su altre celebri navi, note sia per il traffico passeggeri che per quello d’emigrazione verso il Nuovo e Nuovissimo continente.
Foto di Vittorio Olivari apparsa sulla stampa americana
Su una di queste unità, il Conte Grande, nel 1935 gli fu dedicata la “Marcia Conte Grande” dall’illustre musicista Marcello Cortopassi che fu – tra l’altro – Direttore d’Orchestra della nave per due anni.
I loghi del Lloyd Sabaudo e dell’Italia Navigazione, cioè le due grandi compagnie dove lavorò Vittorio Olivari
Olivari rimarrà definitivamente con il Lloyd Sabaudo sino al 1932, quando la stessa confluisce nella nuova Italia di Navigazione e, nel 1936, nella Finmare. Dal 1939 al ’40 lo troviamo Comandante del celebre e rapido Rex, negli ultimi viaggi per New York. Gli imbarchi con il Lloyd Sabaudo gli fecero meritare innumerevoli decorazioni significative, anche dal settore militare.
Immagine di Vittorio Olivari conservata al Civico Museo Marinaro “G.B. Ferrari” di Camogli
E così vogliamo infine ricordare il Comandante Vittorio Olivari: un autentico professionista del mare, Socio del nostro Sodalizio, uno degli artefici della storia nautica di Camogli che, grazie anche a lui, continuerà in futuro ad elogiare i nostri Capitani e Macchinisti Navali.=