Come è noto, le navi mercantili della classe “Victory”, insieme con le loro sorelle minori della classe “Liberty” furono determinanti per la ricostruzione della nostra marina mercantile dopo il Secondo Conflitto Mondiale.
La “American Victory” ormeggiata a Tampa, Florida. In lontananza si scorge la poppa di una moderna nave da crociera
A Tampa in Florida, esiste una nave-museo che è appunto la American Victory costruita nel 1944 in meno di due mesi ed impiegata sia nella marina mercantile statunitense che in quella militare.
Lo scalandrone della nave. Notare in alto a destra la piattaforma rotonda per le mitragliatrici
L’unità è lunga 140 metri, larga 19, ha un’altezza di 33, velocità massima 17 nodi (31 km/h), autonomia 23000 miglia (42.000 km), 6000 HP di potenza propulsori, spazi del carico circa 5.000 tonn. – 14.000 metri cubi
Splendida vista della coperta dell’American Victory con a sinistra una nave da crociera e a destra l’impavesatura di un’imbarcazione da turismo
Recentemente, il Capitano Bruno Malatesta e il Capitano Roberto Volpi della Società Capitani e Macchinisti Navali di Camogli, hanno visitato la nave e realizzato questa interessante testimonianza che rivisita le atmosfere di quell’epoca, quando cioè quelle unità erano protagoniste della rinascita della nostra flotta commerciale.
Nella sua lunga carriera marittima, il Capitano Volpi imbarcò anche su navi dell’Africa Line (vedi qui). Inizialmente quella flotta impiegava “Liberty”, ma ben presto giunsero tre navi, ex “Victory”, costruite, come le sorelle durante la Seconda Guerra Mondiale per i convogli veloci, propulsione a turbina, cinque stive di carico, ventidue bighi.
Una delle stive dell’American Victory
Erano la Lobito, Daphne ed Ulisse. Le navi erano adibite al traffico di tronchi e di merce varia con la Costa d’Avorio; molti camogliesi lavorarono su quelle unità.
Particolare del cannone di poppa
Durante la visita della nave a Tampa, i due Capitani sono stati accompagnati dal docente Gary C. Brooks, che in passato fu Cappellano di Bordo. Gary ha illustrato le principali caratteristiche dell’unità, specialmente quelle utilizzate quando l’American Victory faceva parte della flotta americana (per esempio i cannoni a prua/poppa e l’impianto di degaussing/demagnetizzazione).
Particolare della sala macchine del Victory
Ovviamente la sezione strategica fu poi completamente rimossa per far posto agli apparati necessari per il trasporto di merce varia.
La cucina
La saletta equipaggio
L’alloggio degli artiglieri del “Victory”
Una cella frigorifera
C’è stato quindi un confronto tra l’utilizzo bellico e quello mercantile. Ma nel corso della visita un altro confronto è apparso: quello tra la nave di 80 anni prima e le moderne unità da crociera ormeggiate vicino a lei.
L’alloggio del Capitano della nave
Inoltre, l’American Victory è utilizzata anche come centro addestramento per polizia, paramedici, vigili del fuoco, cani specializzati, corpi militari, personale di frontiera, FBI. Vengono altresì organizzate cerimonie nell’ambito di varie forze armate e conferenze.
Il timone e la bussola sul ponte
Particolare della plancia
Bella veduta di pruavia dal ponte di comando. Notare i bighi di carico, le maniche a vento e la moderna nave da crociera sullo sfondo
Da sinistra, il Capitano Volpi, il Docente Mr. Gary C. Brooks e il Capitano Malatesta
La Società Capitani e Macchinisti Navali di Camogli continuerà in futuro la sua attività di “scoperta” delle nostre tradizioni in giro per il mondo.
(Tutte le immagini appartengono all’archivio Capitani Camogli)