SOCIETA' CAPITANI E MACCHINISTI NAVALI - CAMOGLI |
L'inganno degli "spacchiotti" |
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L'amico Direttore di Macchina Vito Mongelli ci ha inviato alcuni deliziosi scritti riguardanti il mondo marittimo. Vito usa ironia ed umorismo a piacere e ne ottiene un pittoresco risultato che sicuramente ci farà sorridere più di una volta. Tanto fu l'entusiasmo quando successe l'epocale passaggio dalla nostra Lira all'Euro. Molti facevano la fila davanti alle Poste per accaparrarsi i pacchettini delle bilucenti monetine appena coniate. Come ben si sa, con un biglietto delle vecchie 50 mila lire si scambiavano poco più di 25 Euro in monete di vario taglio. Che belle erano! Sarebbe entrato in vigore dal successivo 1° Gennaio, ma già prima di Natale i pacchettini erano in bella vista sotto l’albero per figli e nipoti i quali, poiché lo avevano già "imparato" a scuola, stendevano sul tavolo questi denari di diversa grandezza e colore per spiegare ai confusi e pazienti nonni il loro effettivo valore. Si sa come andò a finire. All’entusiasmo iniziale prese posto la disperazione della gente, che con la nuova moneta si vide dimezzare il potere d’acquisto, grazie anche a certi operatori senza scrupoli che in poco tempo tolsero dalla circolazione ogni traccia del doppio prezzo di riferimento. Chi in quel periodo rimase molto scettico riguardo alla nuova moneta furono proprio i lavoratori marittimi. Oddio, qualcuno a bordo era contento dato che non si vide più costretto a cambiar valuta ogni volta che la nave toccava un porto estero, potendo così usare la stessa moneta in più di una nazione, ma la "sindrome delle monete straniere", questa sì, la conoscevano molto bene. Dopo aver riempito il portafogli con i soldi locali, i marittimi andavano nei grossi centri commerciali dei paesi più avanzati in cerca delle ultime novità tecnologiche oppure, nei pittoreschi mercati dei paesi d'oltre oceano, a caccia di pezzi rari da portare a casa. Osservavano i cartellini dei prezzi esposti e rimanevano stupefatti di quanto gli oggetti in vendita costassero poche unità o centesimi di "spacchiotti" e quindi molto convenienti. Intristiti da queste constatazioni, molti marittimi si ricredettero, diventando più restii nell’uso degli "spacchiotti" in territorio straniero e quando non potevano fare a meno di usarli, perlomeno portavano con loro la calcolatrice tanto per ostentare una certa parsimonia. |