L 'impianto del carico è parte più interessante di queste navi: si tratta innanzitutto di un impianto costruito interamente in acciaio inox Avesta type 2205, che rende le cisterne adatte a moltissimi tipi di carico, specialmente prodotti molto puliti.
L'impianto consta di 14 cisterne di dimensione variabile ognuna con una propria linea di caricazione e discarica indipendente (esiste tutavia la possibilità di rendere comunicanti tra di loro tutte le cisterne tramite una "common line"), le pompe sono del tipo "deepwell" elettrico centrifughe, completamente in acciaio inox.
Longitudinal view
I manifold sono 14 per lato più 2 per ogni lato, inoltre ogni cisterna è dotata di valvola di sfogo della pressione del tipo "press/vac" ed esiste la possiiblità di collegare una linea di ritorno vapore (anche questa in acciaio inox).
L'impianto della zavorra comprende 2 pompe centrifughe posizionate in un apposito locale a poppavia delle cisterne, ci sono 12 doppi fondi, di cui 5 laterali, il gavone di prua e il doppiofondo centrale di prua, i DD.FF. 5 sono dedicati al trasporto dell'acqua dolce di lavaggio cisterne e quindi esclusi dall'impianto zavorra principale.
Upper view
L'impianto di lavaggio cisterne utilizza solo acqua dolce ed è composto da manichette fisse in cisterna, questo garantisce operazioni sicure rapide e eccellenti risultati, mediamente in 12 ore si riesce a rendere la nave pronta per la caricazione dopo una discarica completa.
La "Mary Wonsild" in navigazione nel Golfo di Botnia, lo scorso inverno/The "Mary Wonsild" in the Gulf of Botnia (photo M.Gazzale)
La gestione dell'impianto carico avviene dalla Cargo Control Room: un sistema di controlli automatici per pompe, valvole, sensori di temperatura, pressione e ullage, consente di avere una videata dalla quale controllare le fasi della caricazione, esistono naturalmente anche valvole manuali, ai manifold e lungo la linea.
In accordo al IBC Code e Marpol, esistono anche i seguenti impianti: rilevazione miscele esplosive, alti e altissimi livelli, Oil Discharge Monitor.
Formazioni di ghiaccio sulla "Mary Wonsild" nel Golfo di Botnia/Ice buildings on the "Mary Wonsild" (photo M. Gazzale)
Si tratta di unità estremamente manovriere, l'elica è destrorsa, il timone è del tipo Becker, il controllo Kamewa consente di operare a giri fissi o in combinato, l'elichetta di prora ha 400 KW di potenza, tutti elementi che consentono manovre molto precise anche in acque ristrette, considerato che spesso toccano Anversa o profonde canalette a Rotterdam, inoltre l'impianto refrigerante della macchina può aspirare anche dal gavone prodiero, sfruttando come linea di ritorno quella del lavaggio cisterne, consentendo quindi di toccare pontili influenzati da ampie maree (tipo Gunnes Wharf).=
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