SOCIETA' CAPITANI E MACCHINISTI NAVALI - CAMOGLI |
Piloti in azione/Pilots in action |
Piloti in azione (del Socio John Gatti)
Il Pilota procede per l'imbarco (foto A. Calcagno)/Pilot boat on the way to a ship L'azione combinata tra la Torre di Controllo ed i Piloti a bordo di navi in movimento, garantisce il miglior compromesso tra velocità, intesa come risparmio di tempo, e sicurezza , non inquinata da interessi personali: è sempre privilegiata l'azione dinamica più agile e sicura a vantaggio di tutti. Queste foto illustrano alcuni momenti dell'attività di pilotaggio, focalizzando in modo particolare gli aspetti relativi all'intensità del traffico ed alla sua fluidificazione. Si cerca di raffigurare, per quanto possibile, alcuni aspetti poco conosciuti al di fuori dell'ambiente marittimo. Ci si riferisce alle manovre di navi petroliere o portacontenitori in acque ristrette, ad esempio, oppure alle condizioni in cui si opera durante le frequenti tramontanate o libecciate. Le immagini, quindi, mostreranno la ristrettezza delle aree e dei passaggi. Alcune foto di navi nel “tempo cattivo”, inoltre, renderanno facilmente intuibile la presenza del pilota, anche se non evidenziata fisicamente. Gli attimi che intercorrono nel trasbordo pilotina/nave sono particolarmente delicati. Purtroppo non vi sono fotografie che mostrano queste azioni compiute in condizione di mare agitato o scattate nel momento in cui si fronteggia un imprevisto; per cercare di aprire una finestra che possa mostrare un punto di vista più realistico, narrerò un episodio, accaduto alcuni anni fa ad un pilota, durante la delicata fase d'imbarco. Avvicinamento per l'imbarco (foto A. Calcagno)/Approaching a ship Inverno 1996. Tarda mattinata. Un vento teso da Sud Est alza onde di qualche metro che la pilotina fende con tranquillità. Una grossa nave portacontenitori, la “Gulf Spirit”, procede verso il punto dove imbarcherà il Comandante G. Moreschi. La chiusura della giacca, l'accensione del VHF portatile, i guanti, il berretto: mentre il pilota completa le operazioni di routine, la pilotina accosta avvicinandosi alla nave sul lato a ridosso. La portacontenitori scarica, mostra una fiancata particolarmente alta. A metà biscaglina un'apertura consente l'entrata a scafo. La pilotina si affianca in velocità, il Comandante Moreschi è già sulle griselle, pronto per il trasbordo. Spinto velocemente verso l'alto da un'onda, il motoscafo raggiunge la cresta e si ferma per un attimo, permettendo al pilota di passare velocemente da una scaletta all'altra. La pilotina ricade, assecondando i movimenti del mare, mentre il Comandante Moreschi s'impegna in un'arrampicata veloce per levarsi dal pericolo dell'imbarcazione che risale, sfilando velocemente lungo la fiancata. Imbarco (foto John Gatti)/Embarking by the ladder A questo punto l'imprevisto: una rollata porta la biscaglina ad immergersi e una bitta del motoscafo l'aggancia, tirandosela dietro. Ignaro di quanto accaduto il pilotino aumenta la velocità. E' un attimo! la biscaglina si allarga dalla fiancata catapultando il comandante al di là dell' imbarcazione stessa. L'acqua fredda lo accoglie, ma nonostante tutto resta tranquillo, almeno fino a quando non si rende conto che la grossa elica, uscendo a tratti dall'acqua per effetto del beccheggio, lo sta risucchiando inesorabilmente. Cerca di aggrapparsi allo scafo in tutti i modi. Inutilmente. Dopo alcuni interminabili secondi scompare sott'acqua. L'impotenza fa crescere il panico mentre avverte distintamente le falciate delle pale e le vibrazioni del motore. Lo salva l'ufficiale di guardia alla biscaglina trasmettendo, con il VHF portatile, l'allarme al ponte di comando. La macchina viene fermata appena in tempo. Il comandante Moreschi ha continuato l'avventura subacquea finendo tra l'elica ed il timone, riuscendo a respirare nei momenti in cui la trappola affiorava tra le onde. Dopo alcuni minuti si riesce a sfilare, riemergendo dal lato opposto miracolosamente illeso. Il Pilota durante lo sbarco (Foto A. Calcagno)/Pilot while debarking Questa è soltanto una tra le disavventure che purtroppo accadono di tanto in tanto. Diversi piloti sono caduti in mare; qualcuno si è rotto le gambe, qualcun altro una spalla. Uno addirittura, rimanendo schiacciato tra la pilotina e lo scafo di una nave, si è spezzato le ossa di tutte e due gli avambracci. Occorre pazienza per aspettare il momento giusto e concentrazione per non sbagliare l'azione dinamica. La notevole abilità dei pilotini alla guida dei motoscafi è decisiva. Consente, infatti, di ridurre al minimo i rischi che nel corso degli anni inevitabilmente si corrono. Nelle giornate di cattivo tempo l'avventura comincia con l'imbarco e prosegue con il susseguirsi di manovre in spazi spesso molto ristretti, mentre si cerca di controllare la nave tra il vento e la corrente. L'esperienza, l'abilità e l'esecuzione in sicurezza della manovra navale sono la sintesi dell'arte marinara, il compendio delle qualità di un buon pilota. Un mestiere difficile e lento da apprendere, la cui formazione avviene soprattutto per esperienza. Si acquisisce giorno per giorno, manovrando beni preziosi in mezzo ad altri beni preziosi, implicando, di volta in volta, numerose vite umane: tutte appartenenti a categorie diverse, che insieme contribuiscono al regolare svolgimento del carosello portuale. Troviamo coinvolti i rimorchiatori, che temono le smacchinate ed i cambiamenti improvvisi di manovra; gli ormeggiatori, costretti ad operare nei punti dove il rischio è maggiore: lavorano vicino alle eliche delle navi, dove il pericolo di rovesciare i loro battelli è sempre presente, oppure a contatto di cavi che per errore o fatalità si possono spezzare con estrema facilità. Anche gli equipaggi, che rappresentano l'anello di giunzione tra il porto e la nave, sono partecipi sia delle operazioni che dei rischi. Vi sono poi le gru, le altre navi, le banchine, il traffico minore, ecc. Il Comandante G.Moreschi durante una manovra (foto Carlo Gatti)/Captain G.Moreschi during a manouver L'efficacia del sistema di pilotaggio è data, soprattutto, dalla mancanza di un diretto legame tra il pilota e l'attività commerciale della nave. In questo modo le sue decisioni non sono influenzate - almeno in maniera prioritaria - da eventuali ritardi o, comunque, da richieste specifiche dettate da interessi economici che potrebbero varcare i limiti imposti dalla sicurezza. Tali confini sono molto variabili, in quanto tengono conto di numerosi fattori. Tra questi possiamo citare le caratteristiche della nave, il pescaggio, le condizioni metereologiche, l'ormeggio, ecc. Il lavoro del pilota alla direzione del traffico, in sinergia con quello svolto dai colleghi a bordo delle navi, permette di ottimizzare i tempi, regolando gli incontri e le evoluzioni alla ricerca dell'equilibrio perfetto tra sicurezza e velocità. Evoluzioni sincronizzate (foto Carlo Gatti)/Synchronized evolutions I monti alle spalle del porto di Genova impediscono la costruzione di nuove aree per lo stoccaggio delle merci. Si cerca di rubare spazio al mare tombando calate ed allungando banchine. Naturale conseguenza di queste azioni è la manovra di navi sempre più grandi in spazi più stretti. Il mare agitato, il forte vento e le correnti sono gli elementi che condizionano maggiormente il lavoro del pilota, rendendo l'esperienza e l'abilità i fattori decisivi per il suo svolgimento in sicurezza. Libecciata (foto A. Calcagno)/SW gale winds Oltre alle difficoltà oggettive della manovra, vi sono numerosi altri fattori che influenzano l'attività portuale in genere. Abbiamo visto come gli spazi non siano più adeguati alle dimensioni delle navi; aggiungiamo che anche i bassi fondali sono ormai un'importante limitazione, che spesso contribuisce a ridurre i vantaggi derivanti da una maggiore potenza dei motori e dall'adozione delle eliche trasversali. E' stata evidenziata la crescita del traffico in determinate fasce orarie; restano ancora da elencare i pericoli derivanti dalla presenza sempre più massiccia di porticcioli turistici, costruiti all'interno di grossi porti commerciali o addirittura petroliferi. Di conseguenza, al traffico domenicale nelle ore di punta, và aggiunta la temibile presenza di numerose imbarcazioni da diporto, che vagano nelle zone di transito delle navi, creando, talvolta, situazioni realmente pericolose. Concentrazione di arrivi (foto Carlo Gatti)/Jammed arrivals E' un lavoro che non si può imparare affidandosi solo a libri di testo, un mestiere le cui fondamenta sono state gettate nella notte dei tempi, cui hanno attinto generazioni e generazioni di Piloti. Un'arte che si evolve, cresce e cambia aggiornandosi di anno in anno, ma i cui antichi principi formativi restano validi e tramandati. Petroliera in spazi ristretti (foto John Gatti)/A tanker in narrow passages Lo scrittore J. Conrad, uomo di mare, ha definito il pilota come “trustworthiness personified”, ovvero l'attendibilità in persona: questo deve essere l'ideale di ogni pilota. Foto e testo tratti da: "Genova, storie di navi e salvataggi" - Nuova Editrice Genovese
PILOTS IN ACTION (by John Gatti) The combined action between the Control Tower and the pilots on board a moving vessel, guarantees the highest of standards coordinating speed, minimum time necessary and security. Which doesn't interfere with personal interests: always maintaining the privilege of a more agile and dynamic action which is to everyone's advantage. These photographs demonstrate some moments of the pilots' actions, focusing in a special way, the relative aspects to traffic intensity and to its flow. We try to present, wherever it's possibile, a few unusual aspects of their work unknown outside the maritime field, to give a better idea as to their operations. We are referring to movements carried out by petrol tankers and container vessels in straight lanes of water, for example, operations undertaken during the frequent storms with violent winds or south westerly gales. The images, therefore, will be showing the restrictions of the areas and of their passages. Some photographs of vessels in bad weather, furthermore, makes it easily understood of the pilots' presence, even if he isn't physically evident. The elapsing moments of the transferring of the pilot from the pilot-boat onto a vessel, are particularly delicate. Unfortunately, there aren't any photographs that can demonstrates this particular action during a storm and rough seas in which he has to be prepared for improvisations of all sorts; to be able to reastically use one's intuition, as an example, is relate here, which happened a few years ago to a pilot, during a delicate phase of boarding in heavy seas. The winter of 1996 – a strong south west wind whipped the wawes into a hight of several metres which the pilot-boat sailed through quite tranquilly. A huge container vessel, fllying the Chinese flag, was prooceding towards the place where the pilot G. Moreschi, had to go climb aboard. He fastened his jacket, strapped on and opened the light portable VHF radio, put on his gloves and cap: whilst he was completing the routine operations, the pilot-boat went alongside the vessel on the sheltered side. The empty container ship showed a side that seemed particularly high. By way of the rope ladder an opening allowing the possibility to climb aboard from the motorboat. The pilot-boat speedly went alongside, Moreschi is already on the ratline. Ready to go on board. Pushed upwards rapidly by a wave, the motor boat goes along the waves' crest which stops for a moment, allowing the pilot to pass rapidly from one ladder to the other hanging on the ships' side. The pilot-boat falls back supported by the sea movements, whilst Moreschi prepares to climb rapidily fast so as to avoid the danger of the vessel going up again, unleashing the ladder along the ships' side. At this point, the unexpected; a rolling of the sea brought the pilots' rope ladder to plunge and catch a cleat of the pilot-boat, pulling it backwards. Not being aware of this, the pilot-boat increased its speed. It was just a moment – the rope ladder tightened and pulled away catapulting Moreschi away from the same vessel. The cold water was awaiting him, but notwithstanding this he remained calm, or at least until he realized that the huge propeller coming out of the sea from the pitching effects, was relentlessly sucking him down. He tried to grasp the hull in every way. All in vain. After several interminable seconds he disappeared under the waves. Impotence fans panic in which he became distinctly aware of the moving of the propeller's blades and the engine's vibrations. He was saved by the vessel's Officer on top of the rope ladder who raised the alarm to the command bridge via VHF radio. The engines stopped just in time. Moreschi continued his underwater adventure ending up between the propeller and the rudder, being able to catch breath during the moments when the “trap” came above the waves. Ater a few moments, he managed to untangle himself, re-emerging on the opposite side miraculously unhurt”. This is only one example of the misadventure that unfortunately happens from time to time. Several pilots have fallen into the sea, some have broken their legs, others have suffered a broken shoulder. One (Giancarlo Oddera) even got crushed between the pilots' ladder and the vessels' hull, and broke all the forearm bones. Patience is needed to be able to await the right moment and concentrate so as to not make a mistake when a sudden emergency presents itself. The noteworthy pilot's ability when piloting the motorboat is decisive. This allows them, in fact, to be able to reduce to a minimum the risks which inevitably happen during the course of the years. During the days of stormy weather, the adventure begins with the going on board, followed by maneuvering in very restricted spaces, wilst trying to control a vessel caught between tides and strong winds. Experience, ability and the carrying out of naval maneuvers are the marine art of sailors, and is the principle quality of a good pilot. It's a difficult type of work and takes time to learn it, which is formed mainly on the basis of experience. One learns from day to day, moving precious articles amongst other precious things, implicating from time to time, numerous human lives all belonging to diverse categories, which together contributes to regular happenings of a port life. We became involved with the tugboats, that fears humiliation and the unexpected maneuvres; the mooring men, forced to operate where risks are greater those who works near the ships' propeller, where the danger of overturning their motorboats is always a present factor; or to have cable contacts broken either by error or fatality, as they can break easily under strain. Even the crew, who represents the main contact between the port and the vessel, are participants of the risks and/or operations. Then there are the cranes, other vessels, the quays, minor traffic etc. The efficiency of the pilots' system is based, above all, to the lack of direct contact between the pilot and commercial activity of the vessel. In this way its decisions are not influenced – at least in the priority way – to eventual delays or at least, to specific requests dictated by economic interests which could overcome the limits imposed by security. These limits are vast and various in that they hold account of numerous factors. Amongst these we have to take into account the vessels' characteristics, deadweight, weather conditions, moorings etc. Numerous ferry boats sailing towards the port entrance. From the Control Tower the pilot proposes the coordination of the traffic, regulating the entering and sailing from the port, ensuring a correct and secure arrival. An adeguate number of pilots prepare to go on board. The synchronization of the pilots' work directing traffic with that of his colleagues aboard the vessel, allows them to shorten times, enabling the combination of all parties to find a perfect equilibrium for both security and speed. The mountains behind the Genoa port unfortunately prevent the possibile construction of new commercial stocking areas. The only solution is to build into the sea increasing the lenght of the quays. The natural consequence of such action will only make the space for bigger ships become narrower, thereby limiting their maneuvers. A stormy sea, a strong gale and the currents are the elements which conditions much more the pilots' work, meaning that the experience and ability will be decisive factors in securing a better service regarding security. Apart from the objective difficulty in maneuvering, there are numerous other factors that generally influences the port. We have noticed how space is not adequate enough to the ships dimensions; added to this are the shallow seabeds which are already an important limitation, which often contributes to reducing the advantages of the stronger and bigger engines and the adoption of the transversal propellers. It has been highlighted that traffic is continually increasing in certain time phases; it still has been listed the dangers deriving always from the increasing small tourist ports, built within the big commercial ports, also of the petrol ports. Consequently, during the Sundays peak period of traffic, the shipping lanes are invaded with the transit of crowded tourist vessel/ferry boats, sometimes creating really dangerous situations. It's a job that one cannot learn relying on books, a type of work that is only learnt passed on from generation to generation of pilots who have lived their experiences at sea. It's an art that evolves, grows and changes keeping up to date from year to year, but in which the antique formative principles are validly handed down. The writer J.Conrad, man of the seas, defined the Pilot as “ personified trustworthiness ” rather a very reliable person: this should be the ideal of every pilot.
John Gatti - Pilot of the Port of Genoa (from the book: "Genoa: History of ship events and salvage operations" NGE, 2003 Appendice: I Piloti di Porto iscritti alla nostra antica Società Due gruppi di Piloti sono membri attivi. Fanno quindi parte del primo gruppo i Piloti ancora in servizio: Gianfranco Aste di Camogli ………….………. Pilota del Porto di Genova John Gatti di Rapallo………………………………. Pilota del Porto di Genova Maggi Roberto di Camogli.................... Pilota del Porto della Spezia Maddalena Alessandro di Camogli........ Pilota del Porto di Ravenna. Fanno parte del secondo gruppo i “retired Pilots”: Erasmo Avegno di Camogli …………....…. ex-Sottocapo Pilota del Porto della Spezia Lorenzo Aste di Camogli …………….….…… ex-Sottocapo Pilota del Porto di Genova Rino Casareto di Camogli ………….….……. ex-Pilota del Porto della Spezia Nino Casareto di Camogli ………….….……. ex-Capo Pilota del Porto della Spezia Adriano Maccario di Ventimiglia …....…… ex-Capo Pilota del Porto di Genova Carlo Gatti di Rapallo……………………...…… ex-Pilota del Porto di Genova Roberto Donati di Rapallo………………..…. ex-Capo Pilota del Porto di Augusta Canessa Giuseppe di Camogli............. ex-Capo Pilota del Porto di Sarroch (CA) Thian Claudio di Camogli.................... ex Pilota del Porto di Venezia Thian Luciano di Camogli.................... ex Pilota del Porto di Venezia Baldini Cesare di Camogli................... ex Pilota del Porto di Ravenna. L'indimenticato Francesco Maggiolo di Camogli, ex-Pilota del Porto di Genova è mancato nel 2005.
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