Lo scorso 28 luglio, a Camogli, è stato presentato il libro " I Mille bianchi velieri di Camogli", realizzato dal Civico Museo Marinaro "Gio Bono Ferrari" con la supervisione del Comandante Pro Schiaffino. L'evento era patrocinato dal Comune di Camogli e la piacevole serata ha visto molti partecipanti i quali non hanno mancato di acquistare l'interessante volume. L'opera riguarda l'effettiva catalogazione di ben 1016 velieri camogliesi insieme con varie illustrazioni e notizie riguardanti le loro operazioni. Il libro, realizzato in ottima forma grafica è disponibile al Museo Marinaro di Camogli.
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Con la presentazione di questo volume, si sottolinea l'importanza di
raccogliere le innumerevoli testimonianze della professione marittima dei Soci Capitani, i quali possono inviarci il loro curriculum insieme anche ad eventuali annedoti che sembrano a volte insignificanti ma se raccolti tutti insieme possono costituire un vero patrimonio della nostra cultura marittima.
Qui di seguito, vi sono le presentazioni del volume a cura del Sindaco, dell'Assessore alla Cultura e del Direttore del Museo Marinaro. Nella pagina successiva puoi sfogliare alcune pagine del libro.
La storia di Camogli è tutta costruita sul mare, sul rapporto che con esso tanti camogliesi hanno vissuto nei loro viaggi lungo le rotte più lontane o, più semplicemente, nella quotidiana e faticosa attività di marinai e pescatori. Non è dunque azzardato affermare che il percorso storico della nostra città, sebbene animato da una forte coesione di intenti e da una unicità di esperienze, si componga in realtà di tante "storie", tante quante sono stati i velieri che, nel corso dell'Ottocento, con le loro alterne fortune, hanno portato il nome di Camogli nei porti di tutto il mondo.
E quanto emerge infatti dal volume del "nostro" Comandante Pro Schiaffino, Direttore emerito del Civico Museo Marinaro "Gio Bono Ferrari", di cui è stato per tantissimi anni attento curatore e promotore. Con la competenza che da sempre contraddistingue ogni suo scritto. Pro Schiaffino ci accompagna attraverso le tante vicende che hanno fatto grande la marineria camogliese. C'è tutto il patrimonio della nostra città, il "dna" della cultura e della tradizione di Camogli, nelle dettagliate notizie sugli equipaggi, che con determinazione affrontavano fortunali e tempeste, sull'armamento dei bastimenti protagonisti delle storiche imprese d'Egitto, d'Algeria e di Crimea e sulla storia di merci preziose e "paccottiglia" che hanno dato agiatezza e solidità economica a molte famiglie. La storia pubblica dei noleggi fra armatori e capitani si intreccia con quella privata che emerge dai libretti di navigazione dove si nascondono, fra le date di partenze e arrivi, le tappe dell'esperienza personale dei coraggiosi camogliesi.
È con ammirazione e vivo apprezzamento che rivolgo al Comandante Pro Schiaffino il mio sentito ringraziamento per questo suo contributo alla valorizzazione della storia camogliese. Nel solco della radicata tradizione bibliografica che ha fatto di Camogli "la città dei mille bianchi velieri", questo volume mantiene viva la memoria di tempi lontani ma ancora capaci di forgiare il carattere e il patrimonio culturale della nostra città.
Il Sindaco
Dott. Italo Mannucci |
In una terra affacciata sul mare come la nostra regione la Storia dei borghi abitati è fatta per lo più di vicende legate alla vita in mare, ed ogni città, capoluogo di provincia o semplice paese ha il proprio scrigno museale per ricordare le imprese dei propri armatori o comandanti.
Camogli, per tutti coloro che si occupano di cultura e storie di mare, conferma a pieno questa regola; il suo museo marinaro è un autentico scrigno ricco di tesori unico nel suo genere per la
caratteristica che ciò che lo compone è stato donato per intero dalle famiglie camogliesi.
Il lavoro di curatore e direttore del civico Museo Marinaro svolto dal Comandante Pro Schiaffino in tutti questi anni ha evídenziato e mantenuto viva questa unicità; facendo conoscere ed apprezzare, anche attraverso una serie di pubblicazione ed incontri, quello che una piccola comunità fatta però di grandi
uomini è riuscita a compiere nella propria storia.
Al comandante Schiaffino e a chi lo ha aiutato nella stesura di questo volume porgo il mio più sentito ringraziamento per quello che una pubblicazione così precisa può essere: una testimonianza che accresce di valore con il passare del tempo e che possa essere stimolo per le nuove generazioni camogliesi nell'affrontare le "imprese" che la vita contemporanea ci propone.
L'Assessore alla Cultura
Arch. Guido Risicato |
«Camogli: la città dei mille bianchi velieri»: il titolo del primo libro di Gio Bono Ferrari, una felice intuizione che ha avuto un imprevedibile successo.
Ho sentito questo appellativo fin da ragazzo, poi l'ho sentito in tutta Italia e in molti porti del mondo. Lo ritenevo essenzialmente un modo affettuoso e poetico per ricordare la storia bella della
marineria della nostra Città, e io stesso l'ho usato sovente durante la mia vita di lavoro sul mare e per il mare, alla presidenza della "Società Capitani e Macchinisti Navali" e ancor più adesso, alla direzione del Museo Marinaro "Gio Bono Ferrari".
Pro Schiaffino invece, con una lunga, attenta ricerca, sostenuto certamente da un'intima convinzione, nata dalle sue profonde radici camogline e maturata nei trentadue anni di direzione di questo Museo, ha scoperto che i velieri messi in mare dagli armatori camogliesi nel XIX secolo furono veramente "mille", anzi qualcuno in più.
E li ha ritrovati tutti, con i loro nomi e i loro dati caratteristici: armamento, stazza, armatore, cantiere di costruzione, capitano.
Già per questo, il libro di Schiaffino può considerarsi un'opera di enorme valore storico, ma non basta; per moltissimi dei "suoi" mille velieri Pro ha riportato storie, aneddoti, avventure e disavventure e tante, tante immagini, ricavate non solo dalla quadreria del nostro Museo, ma da ex-voto conservati nei Santuari di N.S. del Boschetto e di Montallegro, i più vicini al cuore e alla fede dei nostri naviganti. Ne è nato un libro che si legge come un romanzo, che pagina dopo pagina immerge il lettore nel mondo
e nella vita degli uomini dei velieri dell`800, per provare l'entusiasmo dell'avventura, il brivido della paura; un libro che fa sentire "il mare in faccia".
Ma non è un romanzo: è storia!
Direttore Museo Marinaro
Cap. Bruno Sacella |
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