Com'è noto, la rivoluzione progettata da Renzo Piano e attuata dal Comune di Genova nel decennio passato, ha trasformato il “Porto Vecchio”, con le sue celebri Calate Interne, in un capolavoro urbanistico che oggi si chiama “Porto Antico”. Fino allora, questa zona portuale era capace di ospitare ben 20 navi operative, ma era cintata e totalmente inaccessibile ai genovesi, che neppure potevano calpestare le banchine che ancora oggi testimoniano la sua millenaria storia marinara.
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Il finto Galeone è diventato uno dei simboli del Porto Antico genovese/The fake galleon is one symbol of the Old Genoa harbour |
Nel giro di pochi anni si è capito che anche nell'Italia dove non si decide quasi nulla, possono avvenire miracoli di una certa portata. Già! Ma occorre molto coraggio! Oggi l'intera area si è trasformata in un polo straordinario d'attrazione turistica per milioni di visitatori che affluiscono da tutta Europa.
L'acquario, il bigo, il finto galeone, la pista sul ghiaccio, i cinema, i bar, i ristoranti, gli affascinanti musei, le sale congressi, il pallone, le librerie, i negozi, i centri commerciali, disegnano l'ideale cornice che racchiude centinaia di barche che all'occasione si affiancano ai famosi panfili e motoscafi di passaggio dei VIP, Barche d'Epoca, Tall Ships, eccetera…
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Grande festa al Porto Antico di Genova per l'arrivo della Caracca di C.Colombo/The Columbus' caravel is celebrated at the Old Genoa Harbour |
Una miniera d'idee intelligenti che hanno trovato la giusta attuazione e sistemazione, ribaltando oltre tutto un'idea radicata e profondamente sbagliata come quella che, nel tempo, ha sostenuto che Genova, città geneticamente portuale e commerciale, non sarebbe mai scesa a compromessi con il turismo, non potendo in alcun modo rinunciare a segmenti di banchine e moli dai quali, per secoli, hanno svettato velieri e poi ciminiere di navi con gli stemmi visibili dagli “scagni” dei loro armatori nascosti nei caroggi della casba genovese.
Questo inevitabile preambolo c'induce, tuttavia, a trasferirci in Riviera e a porci alcune domande. Perché i nostri porti turistici che occupano gli spazi più ampi e più belli della costa sono in definitiva “isole” abbandonate a se stesse, dove non succede mai niente di “turistico?” Perché il “il nuovo mondo” pensato e realizzato dal famoso architetto genovese ha sfondato nel più famoso porto commerciale del Mediterraneo, ed è stato completamente ignorato nelle Riviere che sono a vocazione esclusivamente turistica?
E' sotto gli occhi di tutti quanto è necessario un aggiornamento mirato al richiamo di turisti avidi di novità come gli esempi citati e offerti dal Porto Antico di Genova, oltre ai quali noi potremmo suggerire un mini-Acquario, un Delfinario, attrazioni per i giovani come il Bowling, un Museo del Leudo, Esposizione Permanente d'oggettistica legata alle nostre tradizioni marinare con sala di proiezione, un ormeggio per nave di prestigio, militare o civile in disarmo che sia visitabile, una nave/chiatta provvista di ristorante e sala da ballo. Le idee proponibili sono infinite perché infinite sono le copie originali - dejà vu - in giro per il mondo.
Ma c'è lo spazio? A questa domanda noi rispondiamo che occorre innanzitutto lo spazio ed il coraggio delle idee. Il resto si trova sempre. A volte anche i “cimiteri” si rianimano. Basta crederci e i genovesi ci hanno creduto!
Com.te Carlo Gatti (2/2008) |